
Non fare la femminuccia.
Ti comporti come una ragazzina.
Sono queste le espressioni che in italiano corrispondono all’inglese “like a girl”, letteralmente “come una ragazza”. Una frase usata quasi sempre in modo dispregiativo, come sinonimo di debolezza, emotività, arrendevolezza.
E’ proprio per scardinare questa idea che è nato il progetto promosso da Always, il cui scopo è sovvertire la regola generale che vede le ragazze meno adatte a svolgere certe attività, facendo diventare l’espressione “like a girl” non più una limitazione ma un vanto.
Cos’è Always?
Una marca di assorbenti e prodotti per l’igiene intima delle donne (appartiene allo stessa azienda che negli Usa produce i Tampax, il gruppo P&G).
Tenetelo bene a mente quando guardate i video della campagna #LikeAGirl, perché il fatto che una marca di assorbenti punti tutto sulla parità di genere è significativo, se consideriamo che tante pubblicità di prodotti per donne (e non solo) continuano a diffondere stereotipi sessisti.
È importante anche e soprattutto se teniamo conto del fatto che in molti paesi del mondo il ciclo mestruale è ancora stigmatizzato e spesso comporta una settimana di ulteriore discriminazione a discapito delle donne.
Perché ci piace questa iniziativa?
Nelle riviste, in televisione, nei commenti sui social network non manca mai chi sostiene cosa dovrebbero fare e come dovrebbero comportarsi le ragazze per essere definite tali. I discorsi sui requisiti richiesti per essere considerate “vere donne” si sprecano.
Lo spauracchio è quello della “mascolinizzazione”, che renderebbe le donne meno attraenti per l’altro sesso o sovvertirebbe un presunto ordine sociale che separa in due categorie ben distinte e definite i “maschietti” dalle “femminucce”
Ma è davvero così?
Davvero il calcio, occuparsi di meccanica e ingegneria o – inserire qui una qualsiasi attività a caso considerata come prettamente maschile – annullerebbe l’identità femminile di una persona?
Davvero non amare il rosa e i tutù, non essere sorridenti e composte o non assumere qualsiasi atteggiamento considerato prettamente femminile non è “naturale” per una bambina?
Questo video di poco più di due minuti ribalta la questione, ponendo il problema da un’altra prospettiva: con questi pregiudizi limitiamo le ragazze?
La nostra società limita i loro interessi, le loro ambizioni, i loro sogni e tutto ciò che passa loro per la testa, asserendo che certe attività non sono adatte a una ragazza?
Cosa succede a una bambina, quando le viene detto: “Non puoi giocare a basket, perché è roba da maschi”?
O ancora
“Dovresti essere più curata e dolce, perché sei una femmina”?
La risposta a queste domande è molto chiara nell’ultimo video della campagna #LikeAGirl, “Unstoppable” (Inarrestabile), nel quale le partecipanti hanno avuto la possibilità di “distruggere” letteralmente tutte le limitazioni che nel corso della loro vita si sono sentite dire, dopo averle scritte su delle scatole di cartone.
Ecco il video di Always:
Alle ragazze viene chiesto:
“Ti hanno mai detto che, essendo una ragazza, non dovresti fare qualcosa?”.
“Continuamente”, risponde un’intervistata. “Mi dicono di non fare cose troppo impegnative”, dice un’altra. “Io non posso salvare qualcuno. Sono sempre i ragazzi quelli che salvano le ragazze, nelle storie”, aggiunge una bambina.
Poi viene loro chiesto di scrivere le limitazioni che gli sono state dette sulle scatole.
Le ragazze dovrebbero sempre essere perfette.
Le ragazze sono deboli.
Sei brutta.
Le ragazze non possono essere coraggiose.
Le ragazze non possono essere muscolose.
Non puoi giocare a basket.
Devi essere carina.
Sei troppo emotiva.
Sei troppo rumorosa.
Le ragazze devono truccarsi.
Non vali niente.
Scatole leggere ma pesanti come un macigno
Purtroppo gli stereotipi non si possono spazzare via come scatole vuote e spesso impediscono alle persone, qualsiasi sia la loro identità di genere, di percorrere la strada che vorrebbero, obbligando loro a scegliere un sentiero condizionato dai pregiudizi.
Pregiudizi che diventano ancora più pericolosi durante la pubertà perché, come ci ricorda questo video, è durante questa fase della vita che la fiducia in se stesse crolla, rendendo le ragazze più portate ad accettare le limitazioni.
Concludo con il breve dialogo fra l’intervistatrice e una bambina, perché penso riassuma egregiamente lo scopo del progetto e l’atteggiamento che tutte, qualsiasi cosa decidiamo di fare, dovremmo assumere.
– Mi sono detta, dovrei smettere, se non sono brava.
– E hai smesso?
– Per una settimana.
– E poi, cos’è successo?
– Gli ho dimostrato che si sbagliavano. Ci ho provato di nuovo, con più convinzione, per fare sempre meglio.