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Salute mentale: l’attivismo vi travolge? Una guida

Spesso chi fa attivismo vive momenti in cui si sente emotivamente sopraffatt* e a pezzi. Ecco un piccolo vademecum per la nostra salute mentale


Foto di Tim Mossholder su Unsplash

Il 10 Ottobre di ogni anno ricorre la Giornata Mondiale della Salute Mentale, istituita per sensibilizzare, prevenire e chiarire in merito alle tematiche riguardanti il benessere mentale.

Avevamo già scritto riguardo al perché la salute mentale è un tema fondamentale del femminismo intersezionale e del transfemminismo, questa volta vorremmo invece focalizzarci sulla salute mentale per le persone che ogni giorno fanno attivismo femminista e non solo.

Noi attivist* viviamo sulla nostra pelle molte emozioni e vicende, spesso pesanti e complesse, che incidono sensibilmente sul nostro benessere emotivo. Basta una notizia, un messaggio e subito i cambi repentini d’umore, l’ansia, la preoccupazione, la rabbia, la disperazione prendono il sopravvento in noi. Si può dire che sono il nostro pane quotidiano.

Perciò ecco tre maxi consigli per vivere meglio l’attivismo e le lotte per il cambiamento avendo cura della nostra salute mentale.

1. Reagisci

La prima cosa che ci viene in mente, ad esempio quando sentiamo notizie devastanti è quella di reagire in qualche modo. Ne avevo già parlato nel mio profilo personale e ci tengo a fare chiarezza su alcuni punti importanti.

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COSA FARE QUANDO LEGGIAMO NOTIZIE DEVASTANTI? 💔 Guida alla sopravvivenza per attivist* ✨ ••• 💔 Quante volte noi attivist* siamo bombardat* di notizie di cronaca o messaggi o circostanze che ci fanno soffrire e arrabbiare? TANTE VOLTE! Così tante che non riusciamo a contarle! ✨ Questo è un primo vademecum di sei punti per ciò che possiamo fare quando ci succede. Più tardi spiegherò punto punto nelle stories i suggerimenti che vi do in questa grafica! 🕐 Se ve li perdete state tranquill* perché metterò un tondino nelle stories in evidenza e potrete ascoltarle quando vorrete 💞 ••• 1. Contattare un* amic* 2. Staccare dai social 3. Sfogarsi fisicamente 4. Essere grat* di ciò che abbiamo 5. Essere orgoglios* di ciò che facciamo 6. Pregare e/o ricordare ••• #kellyardens #amoredisé #attivismo #queer #femminismo #femminismoitaliano #femminismointersezionale #lgbtq #queeritalia #queeritaly #lgbtqitalia #lgbtqitaly #transfemminismo #nonunadimeno #transfemminista #femminista #femministaintersezionale #transfemminista #attivista #salutementale #mentalhealthitalia #saluteemotiva #benesserepsicologico #benesserespirituale #benessereemotivo #benesserementale #salutepsichica #salute #autostima #crescitapersonale #spiritualità

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Le cose che puoi fare sono diverse.

Ad esempio puoi contattare un* amic* che possa capire le tematiche di cui parli e per cui stai male. Sicuramente hai bisogno di buone orecchie, per cui scegli con attenzione compagn* che possono comprendere la tua emozione.

Un altro consiglio importante è quello di sfogarti fisicamente. Tenere tutto dentro non fa per niente bene perciò sfogati: piangi a dirotto e quanto vuoi, urla nel tuo cuscino o vai a fare una corsetta o camminata.

Ricordati sempre di non farti del male, anche quando sei molto giù: anziché sfogarti su te stess*, piuttosto cerca di portare il tuo dolore (o qualsiasi altro sentimento negativo) all’infuori di te.

Ricordati sempre di bere, mangiare, dormire, prendere le tue medicine, lavarti o fare qualsiasi altra cosa che ti porta benessere e che fa parte della tua vita quotidiana. Questo ti porterà sicuramente benefici. Come ho già detto, non devi recarti danno: porta il tuo dolore fuori da te!

Se vedi che il tuo malessere è più critico del solito, puoi scegliere di staccare per un periodo dai social in cui vedi determinate notizie, per riposarti.

Fai comunque delle pause tra i tuoi momenti di attivismo e il resto della giornata.

 

2. Metti dei confini

Cosa difficilissima per tutt* le persone che fanno attivismo, soprattutto alle prime armi… ma non crediate che non capiti anche alle persone attiviste più scafate, anzi!

A volte, in certi gruppi, pagine, contenuti dei social con i quali abbiamo a che fare ogni giorno, capita che vediamo delle affermazioni, dei post, dei commenti, che ci fanno prudere non solo le mani dalla rabbia (o altre emozioni negative), ma anche tutto il resto del corpo!

Questo fa scattare quello che chiamo “il loop dell’attivismo”, ovvero la fatidica domanda: “Commento o non commento? Rispondo o non rispondo?”

La risposta a questa domanda è: osserva l’ambiente, cioè commenta solo se ci sono utenti che ti sembra siano interessat* ad ascoltare, dialogare, comprendere.

Spesso le persone che scrivono post al vetriolo o che parlano di certi argomenti, non solo non sanno una cippa di femminismo e dintorni, ma non sono neanche dispost* ad ascoltare (primi fra tutt* i cosiddetti “troll”).  Perciò, anche se vorresti spaccare tutto, cerca di capire in primis se commentare e avere delle risposte da queste persone ti possa far stare peggio o meno.

Preserva prima di tutto te.

Se hai deciso di commentare o rispondere e le persone moleste continuano a farti stare male, bloccale. Nei social, come tutt* sappiamo c’è la possibilità di “oscurare” le persone che non vogliamo che vedano i nostri contenuti o di cui non vogliamo vedere i contenuti. Cerca l’opzione ed è fatta.

E non avere pietà, perché la prima regola è curare la tua salute mentale.

Se poi è una persona a cui tieni (purtroppo), cerca di non seguirla più per un periodo o cerca di chiarire faccia a faccia la questione. Sui social infatti, mancano alcuni aspetti della comunicazione importanti che potrebbero invece essere fondamentali per capirsi, come il tono della voce e l’atteggiamento.

Anche in questo caso, se il botta e risposta si sta rivelando un inferno considera la possibilità di staccarti dai social per un breve o un lungo periodo.

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3. Crea il tuo mondo

Due donne, una coi capelli colorati e una dai capelli scuri, reggono dei cartelli con slogan femministi in lingua inglese
Femministe felici | Foto di Maria Oswalt su Unsplash

Il mondo spesso è orribile. Ma ti do una notizia: non possiamo controllare le vicende esterne come le notizie devastanti o gli imprevisti, ma l’ambiente in  cui viviamo possiamo crearlo a nostro piacimento.

Mi spiego meglio. Inizia ad esempio a circondarti di persone valide, che ti amano, che ti fanno stare bene.

Il femminismo ha dei risvolti meravigliosi come la sorellanza fra compagn*, la connessione su certi argomenti di cui si vuole parlare, l’emozione della consapevolezza di avere un obiettivo collettivo importante.

Cerca sempre di essere grat* per ciò che hai, per quello che sei e soprattutto quello che fai. Il tuo contributo è importantissimo nell’attivismo e nei movimenti, perché il personale è politico e tu (sì, proprio tu) fai la differenza.

Cerca di fare spazio a ciò che ti fa stare bene; di seguire non solo pagine di femminismo ma anche di bricolage, cucito o qualsiasi sia la tua più grande passione; ascolta podcast per arricchire la tua mente, leggi libri interessanti; ascolta la musica che ti fa sognare e tutte queste cose bellissime che il mondo e l’Internet ci mettono a disposizione.

Fai passeggiate, fai sport, qualsiasi cosa ma ricorda: la tua vita non è solo l’attivismo, anche se questo ha una grande parte in essa.

Ricordati che la tua salute mentale conta più di tutto.

Crea il tuo mondo personale e felice. Non pubblicare, leggere, fare solo cose che possono turbarti. Studia attentamente ciò che ti fa stare bene e ringrazia di contribuire con amore a questo grande movimento di unione e di cambiamento che è il femminismo.

Grazie, perché come noi, ne fai parte.