Chi è: Gabriella Degli Esposti, nome di battaglia Balella, coordinatrice partigiana della Quarta Zona, nata a Calcara di Crespellano (Bologna) nel 1912 e morta a San Cesario sul Panaro (Modena) nel 1944.
Cosa ha fatto: Gabriella Degli Esposti nacque in una famiglia contadina emiliana dalle idee socialiste. Casalinga e madre di due bambine, si sposò con Bruno Reverberi, mastro casaro comunista, tra i primi organizzatori del movimento partigiano locale. Col marito ha in comune idee e lotte, tanto da decidere di rendere disponibile la propria casa come base partigiana della Quarta Zona.
Ma Gabriella “Balella” scende anche in campo personalmente con azioni di sabotaggio e impegnandosi soprattutto nell’organizzazione dei primi Gruppi di Difesa della Donna (Gdd), il cui obiettivo è promuovere la Resistenza e offrire assistenza ai combattenti e alle loro famiglie. I Gdd furono un’organizzazione unitaria di donne che condividevano l’obiettivo comune della lotta al nazifascismo ma anche le lotte fondamentali per l’emancipazione femminile, non solo come ausiliarie ma come agenti attive e partecipi alla Resistenza, con ogni mezzo a loro disposizione.
Dal 13 al 29 luglio del 1944, grazie al lavoro d’esortazione dei Gdd, Balella – incinta del terzo figlio – guida un centinaio di donne in piazza, a Castelfranco Emilia, per manifestare contro la guerra e opporsi alla scarsità di alimenti. Viene individuata come responsabile della manifestazione e minacciata di morte.
Qualche mese dopo, il 13 dicembre, un reparto di SS e fascisti attuò un grande rastrellamento nella zona. La prima casa raggiunta è proprio quella di Gabriella Degli Esposti, che, fingendosi una sfollata, depista le SS. Dopo aver avvisato tutti i partigiani della zona del pericolo incombente, Balella affida la figlia più piccola a una sfollata e attende il ritorno dei nazisti, che – scoperto l’inganno – non tardano a giungere.
Gabriella viene strappata alla figlia più grande e interrogata: nega di sapere dove si trova il marito e di conoscere preziose informazioni e, nonostante la gravidanza, viene picchiata a sangue di fronte alla bambina. Portata via, per giorni interi verrà sottoposta a interrogatori serrati e torture atroci insieme ad altri antifascisti. Nessuno parla. Nel pomeriggio del 17 dicembre vengono tutti fucilati sul fiume Panaro e abbandonati nella neve che pian piano si adagia sui loro cadaveri.
Solo giorni dopo si viene a sapere dell’orrendo massacro celato dalla neve: nove uomini e una donna incinta barbaramente uccisi a fucilate. Lei, Gabriella Degli Esposti, orribilmente mutilata. Quel ventre in attesa, squarciato, il volto dissidente senza più gli occhi, i seni tagliati.
Perché è “pasionaria”: per il 25 aprile, anniversario della Liberazione d’Italia dal nazifascismo, abbiamo deciso di ricordare una donna coraggiosa, casalinga, combattente, femminista, madre, a cui è stata strappata la vita a soli 32 anni. Abbiamo deciso di celebrare la sua figura di donna comune e allo stesso tempo eroica, il suo desiderio libero e il bisogno incondizionato di un mondo più giusto, migliore.
Una donna che ne ha ispirato tantissime altre, contadine, casalinghe, operaie, a entrare nella lotta di Liberazione, a riunirsi e combattere per un ideale di libertà, di pace ed emancipazione. L’esempio di “Balella” le ha destate, guidate. A lei e al suo coraggio è stato dedicato il “Distaccamento Gabriella Degli Esposti“, unica formazione partigiana tutta femminile, attiva fino alla fine della guerra.
A lei è stata assegnata nel 1944 la Medaglia d’Oro al Valor Militare e alla Memoria della Resistenza e innalzato un monumento, inaugurato nel 2006, nel luogo dove è stato ritrovato il suo corpo.
È stato realizzato un documentario sulla ricerca dei colpevoli della sua uccisione, girato dai giornalisti tedeschi Udo Guempel e René Althammer, e sua figlia Savina Reverberi Catellani ha scritto il libro “Gabriella degli Esposti, mia madre -Storia di una famiglia nella tragedia della guerra”, uscito nel 2016. Le è stata dedicata la canzone “Mimma e Balella (per Irma Bandiera e Gabriella Degli Esposti)” del gruppo Banda POPolare dell’Emilia Rossa e le sono state intitolate vie in tanti comuni del Modenese e non solo.
Noi le dedichiamo il ricordo commosso in questa importante giornata di Memoria, affinché la sua morte non cada nell’oblio del tempo.
Per saperne di più: la pagina dedicata a “Balella” sul sito dell’Anpi.