
Con poliamore si intende la pratica di avere più di una relazione romantica e/o sessuale contemporaneamente, con il consenso esplicito di tutte le persone coinvolte.
Forse non si direbbe, ma questa semplice definizione è capace di turbare profondamente gli animi di tante persone. Riconoscere l’esistenza del poliamore sembra essere un atto sovversivo e scandaloso, e il semplice gesto di dare un nome a qualcosa che esiste da tempi immemori è capace di generare reazioni negative molto forti.
La più comune è sulla linea di “tutto ciò è immorale e perverso! Non puoi chiamarlo amore, il Vero Amore è ben altro!”
Un’altra variante, meno aggressiva ma sempre sulla linea di pensiero del “so io cosa è meglio per voi”, è che una volta incontrata la Persona Giusta si cambierà idea e la si vorrà tutta per sé.
Artisti e artiste, poeti e poetesse, studiosi e studiose cercano da secoli di catturare il vero significato dell’amore. Eppure quando si prova a discutere di amore in un’ottica non monogama spuntano fuori esperti ed esperte che a quanto pare hanno risolto l’annoso quesito e sentenziano con assoluta certezza che no, il poliamore di certo non può essere amore: è solo sesso.
Insomma, c’è chi si arroga il diritto di dare un valore alle emozioni altrui, stabilendo quali sono autentiche e quali invece sono solo tristi imitazioni.
Notate una somiglianza con ciò che si è sempre detto per demonizzare le relazioni non eterosessuali?
Ogni volta che si esce dallo schema eterosessista — che glorifica la monogamia — ecco che subito l’intero discorso viene bollato come una pratica sessuale estrema e snaturato del suo significato originale.
No, poliamore non significa orge ogni giorno, e frequentare più persone non significa fare sesso con tutte contemporaneamente.
Che molte persone poliamorose facciano parte anche della comunità BDSM (sigla che sta per bondage, dominazione, sadismo, masochismo) è un fatto, e magari il sesso di gruppo lo praticano pure, ma ci sono anche persone poliamorose asessuali a cui il sesso proprio non interessa, e così tante persone in mezzo a questi due estremi.
Il sesso è di solito una parte importante delle relazioni, ma il termine poliamore nasce proprio per porre l’attenzione sull’intimità emotiva, più che su quella sessuale. Alcune persone lo utilizzano per indicare il fatto di avere più partner sessuali, ma è più raro.
In ogni caso, parlare di poliamore non significa, come alcune persone temono, volerlo imporre alle persone monogame. Piuttosto si tratta del contrario, ovvero non voler imporre la monogamia a coloro che la trovano soffocante.
Non tutti/e si trovano bene in relazioni esclusive, e il mondo non crolla se alle persone viene concessa la possibilità di costruire relazioni genuine in base alle proprie esigenze, considerando anche opzioni meno comuni.
La diffusione dei tradimenti dovrebbe farci pensare che forse non è solo “paura di impegnarsi”, ma che la modalità stessa di relazione sessualmente ed emotivamente esclusiva non è ideale e intoccabile come si pensa.
Ogni persona ha il diritto di trovare la modalità relazionale che più le si addice. Preferite avere relazioni esclusive? Perfetto!
Ma se pensate che in effetti la monogamia non fa per voi, sappiate che non siete soli/e e che è possibile trovare altre persone con cui avere relazioni non monogame in modo onesto e aperto.