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Pasionaria Book Club: “Libere tutte”, i temi più scottanti del femminismo contemporaneo

Libere tutte: foto di Laura e Beatrice dal Pasionaria Book Club

Il libro letto durante il mese di settembre nel nostro Pasionaria Book Club è stato “Libere tutte. Dall’aborto al velo, donne nel nuovo millennio” di Cecilia d’Elia e Giorgia Serughetti, pubblicato nel 2017 da Minimum Fax.

Il saggio affronta molti dei temi del dibattito femminista più recente, dalle minacce costanti in vari paesi al diritto di aborto fino alle discussioni sul velo islamico e il burkini, senza astenersi dall’esaminare anche problemi molto complessi come la gestazione per conto di altri. Pur adottando una prospettiva libertaria, il saggio non cerca soluzioni facili, ma cerca di dare conto di tutte le voci presenti nei vari dibattiti, delle complessità e anche delle contraddizioni.

Se vuoi unirti al nostro book club virtuale, ci trovi su Facebook: adesso stiamo leggendo il romanzo Ragazze Elettriche di Naomi Alderman.

Ecco la recensione collettiva di Libere Tutte del Pasionaria Book Club:

Ti è piaciuto il libro? Ci racconti perché?

Mi è piaciuto lo sforzo di collegare tematiche come per esempio la GPA, la prostituzione, il velo islamico attraverso la somiglianza di punti di vista che entrano nel dibattito. Sono tutti casi, infatti, per cui le voci in campo si polarizzano fra chi le ammette come scelte “libere” (o almeno legittime) dei soggetti e chi invece le interpreta come simbolo, e conseguenza, dell’oppressione e dello sfruttamento. In questo scenario polarizzato, mi pare che le autrici cerchino di sottolineare i limiti delle posizioni più monolitiche ed univoche per ricondursi ad una prospettiva che ne riconcili gli aspetti di lettura della realtà con la particolarità e la varietà delle esperienze individuali: quindi tener ferma l’attenzione sulla volontà e la capacità di scelta dei soggetti pur nella consapevolezza dei condizionamenti culturali e materiali provenienti dal contesto. [ Barbara ]

A me il libro è piaciuto assai. Trovo molto chiaro, semplice e divulgativo lo stile delle due autrici. I temi sono quelli di sempre, eppur di grande attualità. Mi spiace davvero tanto che non si parli della situazione vissuta dalle donne transessuali (se non per un breve cenno per quanto riguarda la prostituzione) e transgender, oltre al fatto che le donne diversamente abili non siano minimamente citate. Mancano sempre le stesse narrazioni, chissà perché!  [ Marta ]

Nel libro si parla di alcuni temi scottanti del femminismo contemporaneo, come gestazione per conto di altri, velo islamico, sex work e prostituzione. Che ne pensate dell’approccio delle autrici?

Mi è piaciuta molto la discussione tra la relazione tra la scelta personale (agency) e il contesto sociale e senso condiviso. [ Laura ]

Mi sembra un punto di vista molto ragionevole e ragionato anche se talora, nella discussione del libro, ho fatto fatica ad inquadrarne chiaramente il risvolto concreto, per esempio su come potrebbe tradursi a livello di proposte politiche e legislative. D’altra parte l’intento penso fosse soprattutto quello di delineare lo scenario, presente e storico, per alcune tematiche centrali del femminismo, riassumere e confrontare le diverse vedute a proposito, fornire anche un po’ di dati emblematici della situazione (per me è stata quindi un lettura molto utile!). [ Barbara ]

Mi piace molto l’esposizione priva di giudizio, ricca di citazioni e riferimenti utili e apprezzo particolarmente la struttura del libro. [ Marta ]

A chi consigliereste questo libro?

Per me che sono una “novellina” nell’attivismo femminista è stato un testo importante. [ Melania ]

Lo considero un ottimo testo introduttivo alle tematiche contemporanee. [ Oberdan ]

Lo consiglio in generale a tutte le persone e soprattutto alle giovani e ai giovani ventenni che cominciano ad uscire nel mondo oggi. [ Marta ]

Le nostre citazioni preferite!

Le donne sono il soggetto imprevisto della modernità politica occidentale, non solo perché quando hanno preso parola hanno scosso le fondamenta di un sistema di potere fondato sulla loro esclusione, ma anche perché il pensiero della modernità non le ha previste.

abbiamo proposto di riferirci a un’idea di agency attenta al contesto, al tessuto di relazioni, ai condizionamenti materiali e simbolici in cui le donne si muovono per poter comprendere il loro agire non a prescindere, ma attraverso  la negoziazione quotidiana con istituzioni e discorsi che riproducono il dominio sessuale maschile.