Samantha Cristoforetti è la prima donna italiana nello spazio. Il 23 Novembre alle 22:01 italiane è partita come membro dell’Expedition 42/43 a bordo della navicella russa Soyuz, che ha agganciato sei ore dopo la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
L’astronauta trentasettenne ha un curriculum di tutto rispetto: nata a Milano e cresciuta a Malè, in provincia di Trento, si è laureata a Monaco in Ingegneria Meccanica. Nel 2001 è entrata all’Accademia Areonautica di Pozzuoli e si è laureata in Scienze Aeronautiche, per poi specializzarsi presso la scuola di volo per piloti militari ENJJPT (Euro Nato Joint Jet Pilot Training) di Wichita Falls, in Texas. È stata l’unica donna selezionata come astronauta ESA (European Space Agency) nel 2009 e, dopo un intenso addestramento, a luglio 2012 è stata assegnata alla missione “Futura” dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) a bordo della ISS. Parla inoltre ben cinque lingue: italiano, tedesco, inglese, francese e russo.
Cos’è la Stazione Spaziale Internazionale? È un grande laboratorio scientifico che orbita nello spazio, a circa 400 km dalla Terra. Il programma di ricerca spazia in vari campi come fisica, biologia, fisiologia umana, ricerche sulle radiazioni e dimostrazioni tecnologiche: ad esempio si studierà il comportamento del corpo umano, di piante e batteri e di determinati materiali in condizioni di microgravità. Per approfondimenti sul ruolo di Cristoforetti nella missione, sull’ESA e sulle ricerche che si svolgeranno potete dare un’occhiata nel suo blog.
Questa storia ci mostra una donna che sin da piccola sognava di andare nello spazio e che è riuscita a realizzare il suo sogno. I pregiudizi vorrebbero convincerci che le donne sono “meno capaci” di intraprendere carriere nei campi STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e che non sono nemmeno interessate a farlo, ma per fortuna abbiamo sempre più esempi di scienziate competenti e appassionate che smentiscono queste teorie. Samantha Cristoforetti ha dimostrato dedizione e capacità, riuscendo ad eccellere in campi che vengono considerati ancora tipicamente maschili: è laureata in Ingegneria Meccanica, possiede il grado di Capitano come pilota dell’Aeronautica ed ha superato la durissima selezione per entrare nell’ESA come astronauta. Ci auguriamo quindi che la sua carriera continui a portarle grandi soddisfazioni e che possa essere di ispirazione a tutte le bambine e donne che condividono con lei la passione per la scienza: non solo i maschietti vogliono fare gli astronauti!