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Miti da sfatare: chi ama essere madre e moglie non può dirsi femminista?

Continuano le nostre riflessioni dedicate agli stereotipi più comuni rivendicati dalle “Donne contro il femminismo”, un gruppo italiano che ricalca le orme del noto blog Women against feminism. Questa volta ci rivolgiamo a chi sostiene che il femminismo esclude le donne che amano essere femminili o dedicarsi al proprio marito e ai propri figli

Puntate precedenti:
LE FEMMINISTE ODIANO GLI UOMINI?
IL FEMMINISMO NON CHIEDE UGUAGLIANZA MA PRIVILEGI?

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“Non ho bisogno del femminismo perché io amo essere una vera donna! Mi piace cucinare per il mio uomo e pulire la casa”

Lo ammetto, le cose che non sopporto sono tante. Ma una che mi manda davvero in bestia è sentir parlare di “vere femministe“. Potrei infuriarmi quasi più di quando provano a spiegarmi chi sono le “vere donne“. Come se ci fossero dei requisiti precisi da rispettare per poter essere considerate “autenticamente” femmine.

Hai un fisico da modella? Mi spiace cara, lo sanno tutti che le vere donne hanno la cellulite e le smagliature. Sei fuori!

Ti piace andare in giro senza trucco e con le scarpe da ginnastica? Bella mia, non ti hanno mai detto che per essere vere donne bisogna mettersi il rossetto e il tacco 12? Sei fuori!

Sei nata sprovvista di vagina ma ti senti comunque una donna a tutti gli effetti? Ti piacerebbe! Per essere vere donne è necessario avere un ciclo mestruale ed estrogeni indemoniati in circolo. Sei fuori!

Ridicolo, no? Una persona è donna semplicemente perché lo è, punto e basta. Nessuno può stabilire quando e in che condizioni possiamo sentirci appartenenti a un genere sessuale. Così come nessuno può decidere come vivere questa appartenenza e ciò che ne consegue.

Lo stesso identico discorso si può applicare al femminismo. La definizione è una: il femminismo è un movimento che chiede equità, rispetto e diritti per le donne in ogni ambito della nostra società. Chiarito questo, nessuno può stabilire come deve essere una femminista. E tantomeno come dovrebbe apparire per sembrarlo.

Molte donne critiche verso il femminismo sostengono di non appoggiarlo perché amano essere femminili, vestirsi in modo sexy e farsi belle per il proprio uomo. Bene: sappiate che tutto questo non contraddice in alcun modo le tesi femministe.

Il femminismo, per come lo intendiamo noi, lotta proprio perché le donne si sentano libere di essere se stesse, e ovviamente le donne non sono tutte uguali, così come non lo sono le femministe. Una donna può tranquillamente lottare per i propri diritti anche in lingerie di pizzo. Così come può farlo in tuta, in tailleur, con il mascara o senza.

Diffidate da chi pensa che le femministe debbano avere un preciso identikit! Fuggite a gambe levate dagli stereotipi!

Perché anche i modi in cui si possono perseguire gli obiettivi femministi sono innumerevoli. Conosco femministe che marciano in prima fila alle manifestazioni, certo. Ma anche tante altre che portano avanti le loro battaglie tra le mura domestiche o sul posto di lavoro, senza grandi proclami. E non sono meno importanti delle altre, sono solo meno visibili. Perché ogni piccolo gesto fa la differenza.

Quindi, anti-femministe dichiarate, usate tutte le scuse che volete, ma non veniteci a dire che non avete bisogno del femminismo perché vi piace essere madri, mogli e casalinghe. Il femminismo non ha mai deprecato la maternità, il matrimonio o il lavoro domestico. Ha solo rivendicato la possibilità di poter scegliere liberamente e non essere costrette dalla cultura patriarcale a essere esclusivamente madri, mogli e casalinghe, perché ogni altra strada era preclusa.

Sognare di sposarsi, amare e rispettare il proprio marito, mettere al mondo marmocchi e fare le faccende domestiche sono scelte di vita personali e legittime, che ogni donna – femminista o meno – è libera di fare come e quando crede. Truccarsi e vestirsi in modo sensuale – anche solo per far felice un maschietto – o cucinare una cenetta con amore al proprio fidanzato, è cosa buona e giusta se lo desiderate (sapete che non odiamo gli uomini vero? Ne avevamo già parlato qua!).

Perciò, sì, si può essere femministe femminili. E anche madri femministe, mogli femministe e casalinghe femministe.

Non lo erano forse tutte le nostre nonne e bisnonne che hanno lottato con le unghie e con i denti per guadagnarsi uno spazio nel mondo del lavoro o per permettere alle loro figlie femmine di studiare e di costruirsi un futuro a misura di donna che a loro era stato negato?

Noi ne siamo convinte e invitiamo tutte le mamme e le mogli che ci stanno leggendo a raccontarci le loro piccole grandi storie femministe!

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Sono una casalinga o una femminista? Posso essere tutte e due?