Chi è: Maria Lisa Cinciari, conosciuta come Marisa Rodano, politica italiana, nata a Roma il 21 Gennaio 1921.
Cosa ha fatto: ha studiato al Liceo Classico e poi alla Facoltà di Lettere dell’Università di Roma, ma non si è mai laureata perché nel 1943 fu arrestata per le sue attività nella Resistenza. In un’intervista ha dichiarato che le furono portati via tutti gli appunti della sua tesi di laurea. E’ stata tra le fondatrici dell’ Unione Donne Italiane. Nel 1944 ha sposato Franco Rodano e ha avuto cinque figli. Parlamentare europea dal 1979 al 1989, è stata componente della Commissione ad hoc sulla condizione della donne del Parlamento Europeo (1979-1981), presidente e relatrice generale della Commissione d’inchiesta del Parlamento Europeo sulla “Situazione della donna in Europa” (1981-1984) e vicepresidente della Commissione dei diritti delle donne del Parlamento Europeo (1984-1989). Oltre alla relazione sulla situazione della donna in Europa, ha presentato al Parlamento Europeo relazioni sulle famiglie monoparentali, sulla parità previdenziale e sulla parità nell’acquisizione della cittadinanza. È stata relatrice sulla politica comunitaria verso le donne in numerosi convegni internazionali. L’8 Marzo 2013 ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
Perché è “pasionaria”: è stata la prima presidente dell’Udi e vi ha svolto un ruolo di primo piano fino al 1970; dirigente del Pci e prima donna nella storia repubblicana ad aver ricoperto la carica di vicepresidente della Camera, è tuttora impegnata sui problemi dell’emancipazione femminile. In un’intervista, offre un interessante commento sulle ragioni di alcune donne che rifiutano l’eredità del femminismo: “Primo, perché si sentono libere da un lato, e dall’altro, non sanno che la parità acquisita non è «naturale» ma ha richiesto battaglie durate decenni; secondo, perché condividono «paritariamente» coi coetanei maschi il grande dramma di questi anni, la precarietà; terzo, perché vivono, come tutti noi, in un’epoca segnata da un feroce individualismo”. Ancora oggi, nonostante l’età, presiede alle fitte riunioni in cui si ritrovano le rappresentanti delle associazioni che aderiscono all’Accordo di Azione Comune per la Democrazia Paritaria.