Un decreto ha innalzato le sanzioni contro l’aborto clandestino fino a 10mila euro: si continua a punire le donne che decidono di interrompere una gravidanza invece che agire per garantire aborti in sicurezza, intervenendo per arginare l’obiezione di coscienza negli ospedali pubblici. Per fare pressione sul governo e chiedere una reale applicazione della legge 194 partecipate con noi al tweet bombing di lunedì 22 febbraio lanciato da Anarkikka, seguendo le indicazioni che trovate in fondo all’appello!
Lo scorso 15 gennaio 2016 il Governo ha approvato un decreto che depenalizza per la donna il reato di aborto clandestino ma al contempo prevede un innalzamento delle sanzioni: non più “fino a 51 euro”, ma “da 5.000 euro a 10.000 euro”.
Questo provvedimento non evidenzia le cause a monte di un ritorno preoccupante agli aborti clandestini, purtroppo sottostimati in ogni relazione ministeriale, tra cui innanzitutto un abnorme numero di obiettori di coscienza, la cui media nazionale del 70%, raggiunge in alcune regioni anche quote superiori al 90%.
Invece di incrementare l’educazione ad una contraccezione diffusa e di assicurare un servizio di interruzione volontaria di gravidanza certo ed efficiente si sceglie di colpire economicamente le donne.
L’aggravio delle sanzioni viene venduto come un deterrente del reato, perché viene suggerito che la certezza della sanzione e la depenalizzazione possano addirittura avere funzione preventiva. Mentre l’obiettivo dichiarato è quello di dare un taglio a tutti i procedimenti che altrimenti intaserebbero la macchina giudiziaria, nel contempo non si fa luce sugli ostacoli che rendono impossibile per molte donne seguire l’iter previsto dalla legge 194.
L’elevato numero di obiettori si traduce in enormi difficoltà di accesso ad un iter sicuro e celere, con tante donne costrette ad andare in altre regioni per poter interrompere la gravidanza. Il problema è tanto acuito dal fenomeno dell’obiezione di struttura, a causa della quale interi reparti ospedalieri non praticano le Ivg e non applicano la legge, che persino i giornali esteri ne scrivono.
Siamo dinanzi a uno svuotamento progressivo della 194, processo che da anni pare inarrestabile. Il nostro auspicio è che si apra al più presto un dibattito istituzionale che porti lo Stato a farsi responsabilmente e fattivamente garante del diritto ad un aborto libero, gratuito e sicuro, per consentire alle donne la scelta di diventare madri liberamente e consapevolmente.
Chiediamo allo Stato risposte adeguate contro gli aborti clandestini e non aumenti di sanzioni economiche. Conseguentemente rivendichiamo la concreta applicazione della 194, nata per salvaguardare la salute delle donne ma ad oggi svuotata di reali tutele a causa dell’obiezione di coscienza.
Per questi motivi lunedì 22 febbraio proveremo a portare all’attenzione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e della Ministra della Salute Beatrice Lorenzin la nostra ”obiezione” con un tweet bombing, lanciando tutte in contemporanea dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21, questo tweet:
#ObiettiamoLaSanzione No all’aggravio delle sanzioni per l’aborto clandestino @matteorenzi @bealorenzin
con allegata la vignetta di Anarkikka presente in questa pagina.
Chiediamo a chiunque voglia sostenere queste ragioni, di unirsi a noi fattivamente, partecipando al tweet bombing seguendo queste indicazioni.
C’è bisogno di tutt*, per un diritto di tutt*!’
Anarkikka
Loredana Lipperini
Cristina Obber
Pasionaria.it
Antonella Penati
Maddalena Robustelli
Simona Sforza
Nadia Somma
Paola Tavella
Lorella Zanardo
Monica Lanfranco
D.i.Re Donne in Rete contro la violenza
La rete delle reti femminili
Casa Internazionale delle Donne di Roma
Associazione Nuovo Maschile di Pisa
Centro Antiviolenza Demetra
Associazione TerradiLei
Se Non Ora Quando Napoli
Comitato One Billion Rising Napoli
DonneInQuota
Bambole Spettinate E Diavole Del Focolare
Centro Antiviolenza Erinna
Federico nel cuore
Suny Vecchi Frigio
Beatrice Brignone
Lea Fiorentini Pietrogrande
Rossana Ciambelli
Rosaria Guarino
Fiorenza Troise
Eber Blandi
Stefania La Rosa Bruno
Lorenza Noto
Cristina Scagliarini
Frances Punto
Dale Zaccaria
Adele Giro
Antonia Gaeta
Eleonora Cirant
Alberta Ferrari
Roberto Madeddu
Irene Reghelin
Antonella Barone
Stefania Galimberti
Pina Ferraro
Chiara Zanardi
Joy Sacco
Annalisa Tasinato
Licia Palmentieri
Lara Ricciatti
Serenella Fucksia
Olga Bertaina
Marisa Capelli
Trizia Pa
Elisabetta Ferrari