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La lettera: “Sono stata molestata dal mio medico, ma ho avuto il coraggio di reagire”

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Munch, Nudo (1913)
Munch, Nudo (1913)

Salve redazione di “Pasionaria”,

mi presento: sono Alice, ho 22 anni, sto ancora studiando sperando di poter laurearmi presto e poter vivere di scrittura come ho sempre sognato. Infine, ma non per importanza, sono finalmente felicemente fidanzata e innamoratissima del mio ragazzo da più di un anno e mezzo. Dico finalmente perché ho avuto una vita sentimentale e sessuale abbastanza movimentata, prima di adesso. E ciò che voglio raccontarvi è proprio l’inizio della mia attività sessuale, avvenuta in maniera non tradizionale e non volontaria.

All’età di 17 anni, per via di miei gravi problemi ai denti, sono dovuta tornare a sottopormi alle cure del mio dentista di famiglia, da cui andavo da bambina. Avevo sempre ritenuto questo dottore una persona simpatica e cordiale. Appena mi rivide dopo molto tempo, ormai una ragazza che stava per sbocciare, mi fece mille complimenti e io ne fui felice perché in realtà in quel periodo mi sentivo inadeguata e bruttina con i miei mille difetti. Ovviamente il suo affetto lo vedevo come quello di un padre.

Invece di volta in volta, le sue attenzioni diventarono sempre più morbose, e dalle parole cercò di passare ai fatti, con carezze e abbracci. Quando, infine, mi fece delle proposte sessuali esplicite e io capii che i suoi tentativi di contatto fisico non erano nient’altro che molestie, pur essendo ancora una ragazzina totalmente inesperta scappai, con una scusa, subito a casa e non ci ritornai mai più.

Ai miei non volevo assolutamente dirlo (e tuttora non sanno nulla), perché immaginavo le loro reazioni feroci contro quell’uomo. E andai da sola a denunciarlo. A mia madre dissi che non volevo più andarci perché non era un bravo dentista. Mia madre si innervosì molto perché era il dentista di famiglia e dovevamo ancora finire di pagare il conto. Ma io andai per la mia strada, e trovai un’altra dentista dove incominciai ad andare da sola, perché mia madre non approvava. In tutto ciò incominciai pure ad andare di nascosto dalla psicologa della scuola, perché incominciai a soffrire di attacchi di panico.

Solo dopo un paio di anni, confessai finalmente a qualcuno questo mio grande segreto e grazie all’aiuto delle mie amiche più strette e del mio attuale ragazzo riuscii a superarlo totalmente e a riavere una vita sentimentale e sessuale regolare e normale, in cui non dover dimostrare niente a nessuno, e soprattutto non essere trattata come oggetto sessuale ma come una persona a tutti gli effetti, da amare e stimare, alla pari degli uomini.

Grazie per l’attenzione, e mi scuso per la mia lettera lunghissima.
Alice

pasionarialogo

Ciao Alice,

grazie per averci rivolto la tua lettera.

Le molestie sono purtroppo una realtà per moltissime donne; tu hai trovato il coraggio di ammettere con te stessa che certe “attenzioni invasive” (come le chiamano coloro che sminuiscono il fenomeno) ti mettevano a disagio e ledevano la tua sicurezza. Inoltre hai avuto il coraggio di denunciare (e spero tu sia stata trattata con rispetto e comprensione).

Il problema delle molestie alle donne, oltre a una serie di comportamenti scorretti di un singolo, è soprattutto un problema culturale: le donne non sono oggetti, non sono possedimenti; ci si può -anzi ci si deve– approcciare all’altro (e questo vale per tutte e tutti) in modo rispettoso.  Proprio perché questa mentalità è così diffusa, molti uomini neppure si rendono conto di star facendo qualcosa di scorretto, molte donne ci passano sopra perché è normale, perché “gli uomini si comportano così”.

Sei una giovane donna con molte risorse (riuscire a chiedere aiuto è prova di una grande forza interiore), ti auguriamo un futuro che sia come lo desideri e circondato dalle persone che ti vogliono bene e ti rispettano!