Gli ideali di bellezza imposti dalla società e la politica di controllo dell’aspetto fisico non colpiscono solo le donne. Sempre più uomini, infatti, si confrontano quotidianamente con modelli fisici standardizzati che esaltano la “perfezione” e demonizzano con discriminazioni e bullismo chi non rientra nei canoni prestabiliti.
Ecco ad esempio la storia di Stavros Louca, un ragazzo gay di 190 chili, che ha partecipato a Mr Gay UK e, dopo essere stato acclamato dagli spettatori della competizione come vincitore, è stato squalificato per un dettaglio tecnico.
Stavros, nel documentario pubblicato dal quotidiano britannico il Guardian, afferma di non sentirsi accettato dalla comunità gay in particolare a causa del suo aspetto fisico. Il video mostra il ragazzo soggetto a commenti e insulti sulla sua corporatura da parte di perfetti estranei. Cosa che, come sappiamo bene, accade a chiunque abbia qualche chilo di troppo.
Come dimenticare la vicenda accaduta a un 14enne napoletano pochi mesi fa, quando un gruppo di bulli, che lo prendeva in giro perché “era grasso”, gli ha infilato un compressore nell’ano provocandogli lacerazioni che gli hanno quasi fatto perdere la vita?
Il caso Stavros è solo l’ennesima prova che i modelli di bellezza imposti da una cultura sessista e patriarcale non controllano solo i corpi delle donne. La questione di genere ci riguarda tutti.