
Continua il nostro progetto: “Femminismo intersezionale: domande e risposte“: una volta al mese affronteremo alcune delle questioni più controverse e meno indagate nell’ambito del femminismo intersezionale, dando la possibilità a lettrici e lettor* di fare direttamente le proprie domande a un* attivista che le vive in prima persona.
La scorsa volta abbiamo aperto le danze con Ethan che ci ha parlato delle persone non binarie, questo mese, invece, affrontiamo un tema altrettanto complesso, cioè il rapporto tra femminismo e fede islamica. A rispondere alle vostre domande sarà Sveva Basirah Balzini, femminista musulmana e autrice del blog “Sono l’unica mia. Oltre al velo c’è di più“.
Durante la giornata di oggi, lunedì 3 luglio, potrete fare a Sveva le vostre domande sul femminismo islamico, nei commenti a questo articolo o sulla nostra pagina Facebook. Pubblicheremo le sue risposte lunedì 10.
Chi è Sveva
Come ti definisci?
Sono una musulmana, una femminista e una femminista islamica. Qualcuno mi chiama “oppressa”, “convertita fai da te”, “pazza”, quando sono soltanto libera e autodeterminata. Sottomessa ad Allah, ma a nessun altro. Sono l’unica mia, insomma.
Come ti sei avvicinata all’attivismo?
Ho conosciuto il femminismo e l’attivismo grazie ad Abbatto i Muri qualche anno fa e quella pagina è diventato il mio punto di riferimento. Incoraggiata da Eretica, nell’ottobre 2015 ho aperto Sono l’unica mia, che è partita come una sorta di “diario di bordo” per raccontare le mie esperienze e, col tempo e le colleghe, si è affermata come un progetto di attivismo.
Perché hai deciso di partecipare a questo progetto?
Credo di poter aiutare chi ha dubbi nella comprensione dell’Islam e nella contemplazione delle tante realtà che lo riguardano, ma soprattutto di poter offrire un punto di vista femminista e un focus sul femminismo islamico.