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Enciclopedia Femminista

parole

 

Una parola non vale l’altra.

E’ attraverso le parole che definiamo il nostro modo di essere. Le parole che pronunciamo, così come quelle che preferiamo non dire, spiegano chi siamo. Molte espressioni si tramandano nel tempo e il linguaggio comune diventa lo specchio della società. Che società vogliamo essere? Dipende anche dalle nostre parole: è importante non solo ciò che vogliamo esprimere, ma anche come ne parliamo.

Ecco perché questo piccolo breviario, in continua evoluzione, ci sembra importante. Terremo nota dei termini che riguardano le donne e le tematiche di genere, nel bene e nel male. Un dizionario femminista tra il serio e il faceto per capire come gli altri parlano di noi, ma anche come noi parliamo – e spesso sparliamo – di noi stesse.

 

Questa “enciclopedia”, è un costante lavoro in corso: verrà redatta e aggiornata nel tempo. Se vuoi suggerirci qualche parola da inserire scrivici!
indice

INDICE

A – BC – D – EF – G – H – I – L – M – N – O – P – Q – R – ST – U – V – Z

 

B


bodyshaming

 

Bisessuale

Una persona attratta emotivamente o sessualmente da persone di genere diverso. Insomma, se ti piacciono sia le persone che si identificano come uomini che quelle che si identificano come donne, hai una buona probabilità di essere bisessuale.

 

Body-shaming – “Che grassa”, “troppo magra”, “troppi tatuaggi”, “quanto trucco!”, “troppo mascolina”, “ma quella non si è depilata?”, “dovrebbe togliersi qualche piercing”… potremmo continuare per ore: chi di voi non ha mai fatto commenti simili sull’aspetto di qualcun’altra? Ognuno ha le sue opinioni, ma insultare o etichettare negativamente una persona in base a come appare non è altro che body-shaming. Dalle frecciatine più velate agli insulti diretti, il risultato è uno solo: far vergognare del proprio corpo o di come ha deciso di mostrarlo la vittima delle nostre battutine velenose (qua vi diamo 5 consigli per smettere di criticare il prossimo).

Ci sono molte varianti di questo antipatico passatempo, tra cui le più note sono il fat-shaming e il thin-shaming, ma in ogni caso la nostra reazione ai pregiudizi dovrebbe essere sempre la stessa:

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C

C

Cisgender – E’ un termine usato per descrivere le persone che non sono transgender. Quindi se sei biologicamente donna e ti identifichi come donna o se sei uomo e ti identifichi come uomo, sei cisgender.

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Coming-out – Il processo di rivelare la propria tendenza sessuale come lesbica, gay, bissessuale o anche la propria identità di genere come persona transgender. Presente quando siete entrati in casa e avete detto al mondo: “Sono gay!”? Ecco, è quello. Da non confondere con l’outing che è il processo di rivelare le tendenze sessuali di un’altra persona.

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E

E

Espressione di genere

Si riferisce alla manifestazione dell’identità di genere di una persona. La manifestazione esterna del genere si esprime con il nome, l’uso di pronomi, l’abbigliamento, il comportamento, la voce e le caratteristiche corporali. La società attribuisce ciò che è considerato femminile o maschile e le attribuzioni variano in base alla cultura, al luogo ed al tempo. Le persone transgender cercano di allineare la propria espressione di genere con la loro identità di genere e non con il sesso  che è stato attribuito loro alla nascita.

L’espressione di genere non deve essere confusa con la sessualità. No, una donna coi capelli corti non è necessariamente lesbica. Né una donna che ama trucchi e tacchi è necessariamente etero. E un uomo “effeminato” (qualunque cosa voglia dire) non è per forza gay… Avete capito, no?

 

F

F

fatshaming

Fat-shaming – Essere grasse nella nostra società non è una caratteristica come un’altra del proprio corpo, ma una colpa. Per questo si cerca di parlarne il meno apertamente possibile usando termini come “curvy”, “in carne”, “formosa”, mentre la parola “grassa” viene considerata quasi un insulto. Perché se non sei magra come il business della bellezza comanda sei costretta a scontare una pena, fatta di un costante senso di inadeguatezza e di continui commenti non richiesti sul tuo peso: “ma sei ingrassata?”, “forse sarebbe meglio se ti mettessi a dieta”, “non pensi alla tua salute?”. Ecco, il fat shaming è proprio questo: far vergognare e sentire colpevole chi, non importa per quali motivi, è o viene considerata sovrappeso.

Ne sono vittime anche gli uomini ovviamente, ma è indubbio che quando si parla di corpo e aspetto esteriore le pressioni per le donne siano purtroppo molto più forti. Il fat-shaming, infatti, è solo una delle varianti del body-shaming.

Vedi anche thin-shaming

 

Femminista – Acida, aggressiva, di certo zitella. Odia gli uomini perché nessuno se la porta a letto e per questo è sessualmente frustrata, lesbica e gelosa delle belle donne. In genere vive sola, circondata da gatti, non si depila e passa il tempo a meditare vendetta.

Ecco il ritratto delle femministe che si è tramandato nei decenni. Cosa avranno mai fatto queste povere donne per essere descritte come mostri? Semplice: hanno minacciato l’assolutismo maschile. Deridere gli avversari che più si temono è prassi politica. E di politica in senso stretto si trattava quando agli albori del femminismo le suffragette si battevano per il diritto di voto. Ecco una delle tante simpatiche vignette con cui quelle donne coraggiose hanno iniziato ad essere pubblicamente ridicolizzate (su History of Feminism potete trovarne molte altre):

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E’ passato più di un secolo, ma l’immaginario comune non è cambiato di molto. Certo, ora i tempi sono diversi. Gli stereotipi però, si sa, sono duri a morire. E allora chi sono davvero oggi le femministe?

Una sola definizione sarebbe riduttiva. Il femminismo ha assunto caratteri diversi in diversi momenti storici e si è evoluto negli anni come qualsiasi altro movimento. Nei primi del Novecento le femministe erano sovversive, negli anni Cinquanta un esercito di modeste ma infaticabili lavoratrici. Nei Settanta sono diventate rumorose e radicali, per poi abbassare sempre più la voce durante i “muscolari” Ottanta, ritrovarla con le riot grrrls nei Novanta (ne abbiamo parlato qui) e resistere faticosamente fino ad ora.

Le nuove generazioni stanno riscoprendo il femminismo e facendolo proprio. E in questi anni di pensiero liquido, in cui ogni corrente ne genera un’altra, le femministe hanno molti volti, forse più che in passato. C’è chi è orgogliosa di proclamarsi tale e chi non accetta l’etichetta scomoda. Chi identifica la liberazione femminile con il potere sessuale, chi con la lotta politica.

Al di là delle definizioni, che appiattiscono un fenomeno complesso e variegato, ciò che accomuna tutte queste donne è la volontà di non accettare l’imposizione di pregiudizi e disparità ereditati da secoli di cultura sessista. Ognuna lo fa a suo modo, con grandi battaglie o piccole scelte quotidiane.

In fondo, non lo siamo un po’ tutte?

“Hai una vagina? Vuoi esserne l’unica responsabile? Se hai risposto sì a entrambe le domande, congratulazioni: sei una femminista!”.

Caitlin Moran 

 

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G

G

Genere – E’ un costrutto sociale che si riferisce alla percezione interiore e all’esperienza che si ha della femminilità o mascolinità. La sua costruzione sociale nei secoli ha fatto sì che certi comportamenti siano attribuiti agli uomini e altri alle donne. Ad esempio, la società identifica il ruolo del genere femminile nella società anche attraverso il colore rosa (così come l’essere dolce, disponibile, comprensiva e via dicendo). Ma questo, nella realtà dei fatti non comporta che a una bambina piaccia sempre e per forza il rosa. O che un uomo non possa essere dolce.

Vedi anche identità di genere ed espressione di genere.

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I

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Identità di genere – Si riferisce a come una persona si sente interiormente e come percepisce la propria esperienza di genere, che potrebbe non corrispondere al sesso assegnato alla nascita. Per le persone transgender il sesso di nascita non corrisponde alla propria identità di genere interiore. I due generi sono donna e uomo, ed alcune persone non si ritrovano in queste due categorie. L’identità di genere, a differenza dell’espressione di genere, non è visibile agli altri. Insomma, potresti essere nata con cromosoma xx, ma non riconoscerti come donna, ma come uomo. Oppure come né uomo né donna. Oppure potresti identificarti a volte in un modo a volte in un altro. Come sempre per tutto ciò che riguarda la persona, le sfumature sono infinite. E no, non tutte le persone che non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita si definiscono transessuali. Vedi Transessuale.

 

Intersesso

E’ un termine che si riferisce a tratti fisici o variazioni che non rientrano nella dicotomia dei sessi femminili e maschili. Le persone intersesso sono persone nate con tratti fisici, ormonali o genetici che non possono essere considerati completamente maschili o femminile. Esistono numerose variazioni di caratteristiche che le persone intersesso possono avere, e non sempre riguarda i tratti sessuali, infatti questo termine è un termine ombrello che può contenere vari significati più che una singola categoria.

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M

M

Matrimonio egualitario

Il matrimonio egualitario è il matrimonio che include nella legislazione di uno stato la possibilità di essere celebrato tra persone dello stesso sesso. Basta parlare di matrimonio gay o omosessuale, un giorno quando i divieti e le discriminazioni che impediscono a persone di sposarsi solo in base alla propria sessualità saranno eliminati potremmo parlare solo di matrimonio perché il matrimonio avrà solo il significato di unione tra due persone senza discriminazione in base alla sessualità.

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Venite, vi offriamo un caffè gay. Con zucchero gay. E cioccolatini gay.

Come dite? Non esistono? Beh, neppure il “matrimonio gay” o “matrimonio omosessuale”. Si chiama matrimonio egualitario o matrimonio e basta. E siete pregati di chiamarlo così.

 

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O

Orgasmo – Alcune lo paragonano all’unicorno, che per distrazione non è salito sull’arca di Noè, altre a un bel bicchiere d’acqua. Scientificamente, l’orgasmo è una serie di reazioni neurologiche e muscolari involontarie, culmine della stimolazione degli organi sessuali e delle zone erogene.

Detto tutto? Detto nulla.

In realtà è difficile descrivere un “orgasmo standard” perché ce ne sono tanti quante sono le persone al mondo, anzi esistono tanti orgasmi diversi quanti situazioni stimolanti diverse. Il piacere, infatti, può essere più o meno intenso, più o meno duraturo, può essere travolgente ed esplosivo o più quieto.

Non esiste un orgasmo perfetto, come a volte ci vogliono far credere certe pubblicazioni, né un orgasmo in assoluto migliore o peggiore. Esistono tanti orgasmi e tutti personali. La loro ricerca (in solitudine o in compagnia!) è una continua scoperta del proprio sé.

 

Orientamento sessuale

L’orientamento sessuale si riferisce all’attrazione sessuale, emotiva e/o romantica e la volontà di avere relazioni con individui di genere opposto o dello stesso genere o più di un genere.

L’identità di genere e l’orientamento sessuale non coincidono. È semplice: una persona che si identifica come donna e ama solo le donne? È lesbica. Una persona che si identifica come un uomo che ama solo le donne? È eterosessuale etc. “Eh, ma i trans sono tutti gay.” Sbagliato. Se una persona transgender MtF (da uomo a donna) ama solo gli uomini è eterosessuale (la sua identità di genere è femminile). Se una persona transgender FtM ama solo le donne è eterosessuale. E così via.

 

Outing – (vedi coming out)

 

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Q

Queer – È una delle tante parole di autodeterminazione che si usano per definire la propria singolarità rispetto alla “eteronormatività”, cioè a quel modo di pensare dominante che vuole tutti eterosessuali, maschi o femmine secondo canoni ben precisi.

Vuol dire essere lesbica? Se si è una donna a cui piacciono (solo ed esclusivamente) altre donne, sì. Solo che a volte definirsi “lesbica” non basta perché, sapete com’è, anche dire “lesbica” ti appiccica parecchi stereotipi: lesbica camionista, lesbica lipstick, butch o femme e altri stereotipi che, francamente, possono non rappresentarti. E allora a volte si dice, semplicemente, queer.

Perché può calzarti di più se sei una lesbica a cui piace fare sport, vestire in drag, ma anche sfoderare la sua lunga chioma, che ogni tanto si sente più “‘maschile” e ogni tanto più “femminile”. E poi dire sempre lesbica o sempre LGBTI è una noia (e, diciamocelo, LGBTI è pure cacofonico).

 

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S

S

Sesso

Il sesso si riferisce al patrimonio biologico che forma le caratteristiche sessuali primarie e secondarie, le caratteristiche cromosomiche ed ormonali di una persona. Il sesso legale è assegnato alla nascita e tradizionalmente è stato considerato come due categorie femminile e maschile. Alcune persone però nascono con tratti che non possono essere posizionati in una delle due categorie e sono chiamate Intersesso (vedi voce).

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Thin shaming – Far vergognare chi è magra? E perché mai? Le magre possono indossare tutto, mangiare tutto e non vengono mai prese in giro. Le magre non hanno problemi! … davvero? Ne siamo proprio sicure? Eppure non è raro sentir dire: “guarda quella figa di legno anoressica” oppure “quella là è fissata con le diete, è complessata”, e ancora: “agli uomini piacciono le curve” e “le vere donne hanno tutte le forme al posto giusto”. Anche queste sono offese che fanno sentire inadeguate chi le riceve.

Colpevolizzare le persone magre perché non hanno le stesse pressioni che sono costrette a subire le donne grasse, significa solo alimentare la deleteria pratica sociale di categorizzare le persone in base al loro aspetto: si tratta comunque di body-shaming. Per cui mettiamocelo in testa: ognuna ha il corpo che si ritrova e se ne prende cura come meglio crede, non è affar nostro!

Vedi anche fat-shaming

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Transgender
E’ un termine ombrello per definire le persone la cui identità di di genere e/o la loro espressione di genere non corrisponde al sesso assegnatogli alla nascita. Alcune persone transgender assumono ormoni sessuali per cambiare i tratti sessuali secondari. Alcune persone si sottopongono a operazioni chirurgiche. L’identità transgender non si valuta però secondo il grado di operazioni a cui ci si è sottoposti.


Transessuale

E’ un termine arcaico originato nella comunità medica e psicologica. Si usa generalmente per indicare quelle persone che hanno sottoposto il proprio corpo al cambio di sesso con operazioni chirurgiche. Molte persone transgender però non si definiscono transessuali, sia perché non si sono sottoposte ad operazioni chirurgiche come il cambio di sesso, o perché il termine può avere connotazioni dispregiative.

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V

Vagina – È il paradiso in terra. Ah, volevate una risposta seria, scusate. È un canale fibromuscolare che collega l’apparato riproduttivo femminile interno con quello esterno (dite la verità, preferivate la prima risposta).

Ci sono poche semplici regole da ricordare sulla vagina (che, per inciso, significa ‘fodera, guaina’ e basta con le spiritosaggini ogni volta che si parla della vagina di Enea), che siete tutte/i pregate di seguire:

1. La vagina non fa la donna e non tutte le donne hanno una vagina, stampatevelo bene in testa (e in ogni caso andare a sindacare sotto la biancheria altrui non è mai cortese).

2. Le vagine sono tutte diverse e tutte belle: larghe corte lunghe strette nere viola rosa pallido umide secche accoglienti in esercizio con imene senza imene glabre depilate boschive etc.

3. La vagina appartiene alla sua legittima/al suo legittimo proprietaria/o, cosa ci faccia o non ci faccia sono affari suoi.

Se seguirete queste poche semplici regole, vedrete che nessuna vagina mannara verrà a mordervi sul collo mentre dormite.

 

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A cura di Beatrice, Benedetta e Laura