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Edna O’Brien, voce delle donne nell’Irlanda bigotta

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Chi è: Edna O’Brien, scrittrice irlandese, nata a Tuamgraney il 15 Dicembre 1930.

Cosa ha fatto: è nata in un un villaggio della contea di Clare, nel cuore di un’Irlanda rurale e fortemente condizionata dal cattolicesimo. Studiò a scuola dalle suore fino al compimento dei sedici anni: la costrizione educativa la spinse ad iniziare a ribellarsi contro le rigide tradizioni familiari. Si diplomò come farmacista nel 1950 e andò a vivere e a lavorare a Dublino. Dopo quattro anni, sposò contro il parere dei parenti lo scrittore Ernest Gébler dal quale ebbe due figli. La coppia si trasferì a Londra, dove Edna comprese di volersi dedicare alla carriera di scrittrice e iniziò facedosi assumere come lettrice dalla casa editrice Hutchinson. Il suo primo romanzo, The Country Girls (Ragazze di campagna) è stato scritto in soli tre mesi ed è uscito nel 1960. Le protagoniste sono due amiche, la romantica Caithleen e la sfrontata Babà, che decidono di lasciare il collegio di suore del loro cattolicissimo paese di campagna irlandese per scappare nella grande città. Il romanzo suscitò reazioni di sdegno e condanna che andarono ben oltre le intenzioni di una sconosciuta autrice poco più che ventenne: il libro fu bruciato sul sagrato delle chiese e messo all’indice per aver raccontato, per la prima volta con sincerità e in maniera esplicita, il desiderio di una nuova generazione di donne che rivendicava il diritto di poter vivere e parlare liberamente della propria sessualità.

Perché è “pasionaria”: la scrittrice si trovò contro la Chiesa, la famiglia d’origine, i vicini, i preti e i politici irlandesi, che si scagliarono contro di lei perché negli anni Sessanta i suoi libri sembravano troppo audaci e irriverenti per essere scritti da una donna. Per anni le hanno detto che i suoi romanzi erano uno sfregio e un affronto al modello femminile irlandese. Anche nel mondo femminista ha suscitato confronti accesi: alcune femministe non le hanno mai perdonato di raccontare la dialettica fra uomo e donna come vitale e ineludibile, nonostante talvolta possa essere dolorosa. Edna ha sempre acclamato, comunque, il movimento femminista, per aver fatto ottenere più libertà e più diritti per le donne nella sfera pubblica e sociale.