Chi è: Doris Lessing (all’anagrafe Doris May Tayler), scrittrice britannica, nata a Kermanshah (attuale Iran) il 22 Ottobre 1919.
Cosa ha fatto: è nata in Persia (oggi Iran) e cresciuta in Rhodesia del Sud (oggi Zimbabwe). Lasciò la scuola a quindici anni e studiò da autodidatta. Si sposò e divorziò due volte. Pubblicò il primo romanzo nel 1950, in concomitanza con il secondo divorzio e con il trasferimento in Gran Bretagna. Nella sua carriera ha scritto più di 50 libri tra romanzi, saggi e raccolte di poesie. Nel 2007, fu l’undicesima donna a vincere il Premio Nobel per la Letteratura. Era, inoltre, la più anziana fra gli autori e le autrici ad essere premiata: aveva 88 anni. E’ diventata famosa la scena in cui le venne comunicata la notizia dell’assegnazione del premio: la scrittrice stava tornando a casa dopo aver fatto la spesa, un giornalista le chiese se avesse saputo la notizia e quando le spiegò che aveva vinto il Nobel, lei poggiò le buste della spesa per terra e rispose: “Oh Cristo!”.
Perché è “pasionaria”: Doris Lessing nei suoi libri ha sempre dato voce alle esperienze femminili. Nonostante non si sia mai voluta etichettare come femminista, il suo romanzo del 1962, Il taccuino d’oro, è considerata da sempre una delle opere più rappresentative della letteratura femminista. E’ un classico che racconta l’emancipazione delle donne con tutte le sue difficoltà, un libro straordinario e terribile, che ritrae l’universo femminile in modo impietoso: parla di donne sole per scelta, donne libere e fuori dagli schemi, donne forti, spaventate e fragili, donne che pagano ogni giorno le conseguenze delle proprie decisioni anticonformiste. La vita stessa di Doris Lessing è un esempio di come si può vivere senza essere imbrigliate in restrizioni politiche, sociali o culturali.
Nota gattara: per Doris Lessing, i gatti sono sempre stati esseri speciali. Il primo gatto lo accarezzò quando viveva ancora in Persia, con la famiglia: aveva tre anni e fu amore a prima vista, nella convinzione che ogni gatto è unico e irripetibile. Nel romanzo breve “Gatti molto speciali” del 1967, la scrittrice racconta la sua vita e quella delle persone che ha amato attraverso gli occhi dei gatti che ha incontrato. La narrazione fluttua tra malinconia e divertenti aneddoti, in uno stile limpido e commovente.