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Da Ni Una Menos allo sciopero globale: come è nata la nuova ondata femminista

Ni una menos: Paro internacional de mujeres, 8 de marzo

L’otto marzo la marea italiana di Non una di meno, non sarà la sola a scendere in piazza incrociando le braccia. Anche in altri 40 paesi del mondo le donne sciopereranno unite in un movimento internazionale e intersezionale contro la violenza di genere, per chiedere parità e denunciare il pericolo contro la libertà di scelta sul proprio corpo.

Tutto è partito dall’Argentina, dove le stesse compagne che hanno fatto nascere per prime il movimento Ni Una Menos, hanno indetto uno sciopero e una manifestazione per la Giornata internazionale della Donna.

Un’occasione per restituire all’8 marzo il suo significato originario: non quello di festa, ma di lotta per la libertà.

Ni una menos: come tutto cominciò

La prima protesta di questa nuova “ondata” femminista si è tenuta a Buenos Aires nel giugno del 2015 e ha dato origine a un movimento di solidarietà prima tra le donne dell’America Latina e poi a livello internazionale.

L’anno dopo, un importante sciopero femminile ha avuto luogo sempre in Argentina a seguito del femminicidio della sedicenne Lucía Pérez. L’adesione è stata enorme: solo a Buenos Aires hanno incrociato le braccia più di 250mila donne, riappropriandosi degli spazi pubblici al grido di #NosotrasParamos (noi ci fermiamo) e #NiUnaMenos (Non una di meno).

E quello che doveva essere uno sciopero diffuso solo in Argentina si è invece trasformato in una mobilitazione che ha coinvolto gran parte dell’America Latina – tra cui Bolivia, Cile e Messico – ma anche Stati Uniti, Francia e Spagna.

Nello stesso mese la protesta si è accesa in Polonia con la #CzarnyProtest, la “protesta nera” contro le proposte di inasprimento della legge sull’aborto. In solidarietà con le sorelle polacche siamo scese in piazza in mezzo mondo – da Juárez a Mosca, da San Paolo a Roma e San Salvador, solo per citarne alcune – creando nuovi gruppi femministi e nuove mobilitazionie dando vita a quello che oggi sembra a tutti gli effetti un nuovo movimento femminista internazionale.

Poi è seguita a Roma la protesta di Non Una di Meno, che il 26 novembre scorso ha portato in strada oltre 200mila persone in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulla donne. E infine la Women’s March (“marcia delle donne”) del 21 gennaio 2017, quando le femministe di 160 città si sono mobilitate in solidarietà con le donne statunitensi per protestare contro la politica sessista e discriminatoria nei confronti delle minoranze portata avanti dal nuovo presidente Trump.

Sciopero delle donne: i 40 paesi partecipanti

#8M: sciopero internazionale femminista

L’appello dello sciopero dell’8 marzo è partito ancora una volta dall’Argentina, dove le attiviste hanno redatto un manifesto e una petizione da mandare alle Nazioni Unite, aprendo il sito Paro International de Mujeres (“sciopero internazionale delle donne“).

Il collettivo Ni Una Menos ha lanciato a gennaio la sua chiamata intersezionale e internazionale e a loro si sono unite subito le compagne dell’America Latina, quelle europee e anche le donne della Women’s March statunitense, che con la guida di femministe del calibro di Nancy Fraser e Angela Davis hanno scritto un manifesto con le rivendicazioni di questo nuovo movimento femminista.

Un movimento che non sia isolato ma che si rivolga al 99% delle donne e che prenda le distanze dalle tendenze di un certo movimento femminista di impronta liberista, ispirandosi al collettivo di Ni Una Menos.

Tutti questi gruppi hanno indetto uno sciopero internazionale delle donne che avverrà contemporaneamente in 40 paesi. Gli hashtag internazionali della giornata di lotta sono #HuelgaDeMujeres, #WomensStrike, #Niunamenos. In Italia, invece, gli hashtag scelti sono #LottoMarzo, #Nonunadimeno e #SiamoMarea.

Questa mobilitazione internazionale e intersezionale ci dà la speranza che la lotta contro il patriarcato e la società sessista si sia ripresa e che noi donne stiamo finalmente riprendendoci gli spazi che ci appartengono.

Insieme non potremo essere fermate, insieme stiamo dando vita a un #LottoMarzo permanente.