Sul web ci si imbatte spesso in pagine di cui si vorrebbe fare volentieri a meno. Pagine piene di sessismo, pregiudizi e stereotipi. Una di queste, indubbiamente, è “Gli uomini sono le nuove donne“.
In primo luogo, analizzando il titolo, possiamo dedurre che essere donna sia un’onta insopportabile. Senza andare troppo lontano, questo stereotipo di fondo, è ben radicato in sentenze che ascoltiamo ogni giorno come “Non fare la femminuccia!” o “Piangi come una ragazzina!”. Il modo più veloce per screditare un maschio, bambino o adulto che sia, è quindi paragonarlo ad una donna, come se questa fosse una cosa svilente.
L’immagine di copertina della pagina recita la frase: “La guerra dei sessi è terminata con la sconfitta del maschio. Per non estinguersi, i vinti si sono mimetizzati con i costumi del popolo vincitore. Ecco perché gli uomini sono le nuove donne.”
Alla base della pagina si può notare ancora la preistorica convinzione che esista una cosiddetta “battaglia dei sessi”, in cui un genere debba sopraffare l’altro. Poi possiamo notare che le vincitrici della battaglia dei sessi dovrebbero essere le donne, sorvolando sul fatto che queste sono ben lontane ancora da avere uguali diritti e considerazione degli uomini.
Questa pagina è doppiamente sessista. Verso le donne perché il comportamento femminile è cristallizzato in stereotipi come l’essere delicate, il non volere fare sesso, lo stare attente alla linea e al cibo che si mangia, alla depilazione e alla cura estetica. Insomma, quello che gli stereotipi di genere ci propinano ogni giorno da tempo immemore.
Verso gli uomini perché vengono ancora obbligati, secondo quest’ottica, ad un comportamento “macho” che include strafottenza, forza, violenza, menefreghismo. Un uomo che si allontana da queste caratteristiche o che non è interessato a comportarsi in questo modo è automaticamente “non uomo” o peggio, donna.
Questa divisione di comportamenti, atteggiamenti e ruoli tra uomo e donna è ancora radicata nella società moderna: una società in cui detta legge il patriarcato. Molti e molte pensano che quest’ultimo riguardi solo le donne, quando è altrettanto evidente che colpisca anche gli uomini.
Molte persone credono ancora in questa favola dicotomica in cui i ruoli siano ben definiti e ogni sesso abbia i suoi compiti e un atteggiamento tipico. Basti pensare anche a personaggi pubblici che hanno un certo peso sui mass media e sull’opinione popolare, come ad esempio Selvaggia Lucarelli, che si è espressa più volte su come debbano essere i “veri” uomini.
Noi, invece, siamo ben lontane da questo tipo di ragionamenti. Un uomo può mettersi lo smalto, le ballerine, i collant, essere di qualsiasi orientamento, non fare la prima mossa, non volere sesso a tutti costi, essere delicato, piangere, essere attento alla linea, truccarsi o essere sensibile: questo non lo renderà meno uomo. Un maschio è maschio qualsiasi cosa egli faccia, a meno che non sia il primo a riconoscersi in un altro genere. Ma questa è un’altra storia.
È per questo che noi di Pasionaria.it crediamo fermamente che serva un nuovo tipo di cultura e di società, di cui l’educazione all’affettività e alla sessualità costituisce il punto di partenza.
Ringraziamo Elisa per la segnalazione.