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Cinque modi per sabotare un discorso femminista

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“Una ragazza?! Su internet?! Ora faccio dare una calmata a questa troietta. Sono proprio soddisfatto della mia vita”

Le discussioni sul femminismo stanno invadendo la vostra vita. Ne parlano in tv, nei giornali, in politica: è ora di dire basta! Armatevi dunque di acume e loquacità e fate sapere alla femminista di turno che tutte le sue teorie sono menzognere e pericolose.

Si tratta di un compito arduo, quindi ecco per voi una piccola guida con le cinque migliori argomentazioni per sabotare un discorso antisessista, rendendovi vittoriosi:

  1. La vostra esperienza personale basta e avanza per potervi ritenere informati su qualunque argomento: ascoltare gli altri, e in particolare le altre, è una perdita di tempo. Le donne che conoscete voi non hanno alcun problema di sessismo nelle loro vite, gli uomini sessisti sono casi isolati e nessuno dà loro retta, quindi è evidente che il femminismo non ha motivo di esistere.
  2. Benaltrismo. Che si parli di molestie verbali, di stupri di gruppo, di mutilazioni genitali, della carenza di donne in politica o di linguaggio, è obbligatorio far notare che ci sono problemi più gravi (vedi punto 4). Specificare la natura di tali problemi non è necessario, ma in caso decidiate di farlo ricordate che devono essere slegati dall’argomento di cui si discuteva in principio, ed è ancora meglio se vi riguardano personalmente (punto 1). È proprio come presentarsi ad una conferenza su qualche malattia rara e chiedere di parlare di incidenti stradali, che causano più vittime: si tratta di un atteggiamento costruttivo che mostra chiaramente il vostro interesse nei confronti di chi soffre.
  3. Not all men. Se qualcuno smette di parlare di oppressi e si occupa degli oppressori, impediteglielo con tutte le vostre forze! Discutere di un sistema patriarcale e sessista fa passare da carnefici tantissimi innocenti bravi ragazzi che non farebbero male a una mosca, quindi evitiamo di urtare la loro sensibilità e tronchiamo ogni possibile occasione di parlare di responsabilità individuali. In fondo, quella battuta non era davvero sessista! (punto 4).
  4. Sminuire/mansplaining. Le donne (sono tutte donne, si sa) che parlano di sessismo sono isteriche, vittimiste e lamentose, quindi esagerano tutto ciò che dicono e non vanno mai prese sul serio. Non importa quanti dati espongano a loro favore (punto 5), voi conoscete la loro esperienza meglio di loro stesse e avete il dovere di zittirle con lunghe e dettagliate spiegazioni sul perché voi siete nel giusto e loro sono troppo emotive per vederne la ragione.
  5. Le statistiche che riguardano argomenti delicati, come gli abusi e la violenza di genere, spesso variano a seconda delle fonti: approfittate di questo fenomeno per sostenere che tutto ciò di cui si parla è falso, magari proponendo dei dati differenti che avvalorano la vostra tesi. In mancanza di dati, potete tranquillamente sparare cifre a caso e considerarle accurate, poiché confermate dalla vostra esperienza (punto 1).

Ora che avete a disposizione queste nuove tecniche correte subito a metterle in pratica: le femministe non devono riuscire a sconfiggere le Vere Donne e i Veri Uomini e a sconvolgere il Naturale Ordine delle Cose! Non impegnatevi troppo, però, che ci sono cose più importanti a cui pensare…

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