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Caro babbo Natale… desideri femministi per l’anno nuovo

A parlare è una palla appesa all'albero di Natale, che alla fine scende e se ne va
“Io non sono femminista ma stare qui intorno solo a scopo decorativo è un po noioso”. “In realtà sono decisamente femminista”. Illustrazione di Judy Horacek (horacek.com.au)

Noi pasionarie saremo anche ribelli, ma a Natale neanche noi sfuggiamo alle tradizioni. Ecco, quindi, una letterina natalizia in piena regola con tutti i nostri desideri femministi per l’anno nuovo. Fateci sapere quali sono i vostri!

Caro babbo Natale, sotto l’albero vorremmo…

Libertà. Vorrei davvero che la parola del nuovo anno fosse “libertà”: quella di poter decidere se troncare una relazione senza essere massacrata, quella di uscire per strada coi miei vestiti preferiti senza essere stuprata, quella di poter decidere se voglio avere un bambino oppure no, quella di essere chi sono senza superficiali compromessi ma costruendo la mia identità in modo consapevole, rispettata dal prossimo. [Diletta]

Disobbedienza. Spesso seguire le strade già segnate e condivise da tutti è la cosa più semplice da fare, ma sono comunque convinta che per cambiare le cose sia necessario uscire fuori dagli schemi e contrastarli. Quindi quello che desidererei sono meno remore a dire/fare quello che non ci sta bene, meno problemi a far arrabbiare qualcuno e meno paura di essere giudicati e giudicate per questo. In fondo trasgredire le regole è divertente, soprattutto se lo si fa in gruppo e per rivendicare le pari opportunità. [Sara]

Educazione senza stereotipi. Nella mia difficoltà di digerire le festività natalizie, con il loro consumismo, rivolgo un pensiero ai bambini e alle bambine che scarteranno i loro pacchi. Spero che possano trovare ciò che desiderano: e quindi, se un bimbo desidera una bambola, gli auguro di avere intorno a sé persone che non siano terrorizzate dalle sue preferenze sessuali future; se una bimba desidera un robot, spero che non le rivolgano frasi come “da grande sarà una donna con le palle”. Ascoltiamo i nostri bambini e rendiamoli liberi di giocare con ciò che esprime la loro creatività. [Elli]

Sesso libero e consensuale. Questo Natale vorrei che ogni donna si sentisse libera di fare sesso con chi vuole e come vuole, senza essere giudicata. Vorrei che le lesbiche e le bisessuali fossero libere di mostrarsi ovunque senza odio e pregiudizi. Vorrei che le donne asessuali potessero vivere senza nasconderlo o sentirsi diverse. Vorrei che le donne non fossero ricattate, usate, derise. Che non siano costrette a suicidarsi per la vergogna o essere messe alla gogna mediatica se decidono di fare video o foto hot. E lo stesso tipo di gogna, non vorrei mai e poi mai che la subiscano le donne violentate, come Claudia. Perché il sesso non è sesso se non è sano, sicuro, consensuale. [Chiara]

Rispetto per le identità di genere. Desidero che alle identità invisibili vengano dati la voce e il rispetto che meritano. Desidero che i loro spazi siano sicuri e privi di troll e scienziati della domenica, che i loro sforzi di educare vengano accolti e diffusi, che le loro intersezionalità vengano apprezzate in tutte le sfumature, che i colori delle loro bandiere vengano indossati con orgoglio e che tutt* siano liber* da ogni vergogna, internalizzata e non. [Phi]

Consapevolezza. Portaci più consapevolezza. Portaci la forza di sradicare tutti quegli atteggiamenti quotidiani, piccoli e grandi, di cui la violenza di genere, la violenza sessista, la violenza in generale si nutre. Portaci il dono di riconoscere le nostre ombre e di combatterle. Portaci la forza per combattere la cultura della violenza, per combattere il sessismo, per combattere gli stereotipi e ogni forma di oppressione, portacela anche e soprattutto quando ci sentiamo sol* e pensiamo che tutto quello che facciamo sia inutile o superi le nostre forze e che il mondo sembri non poter cambiare mai. [Beatrice]

Empatia. Se c’è qualcosa che vorrei per questo Natale è la crescita dell’empatia. La capacità di riuscire ad entrare almeno un pochetto nei panni delle altre persone per smetterla di osservare il mondo con giudizi e pregiudizi. Sarebbe proprio bello che ogni tanto si mettesse in discussione la propria prospettiva per aprirsi maggiormente al dialogo e al confronto. Vorrei che la parola rispetto diventasse un agire convinto per poter vivere liberamente le proprie vite, ascoltando le proprie emozioni, senza aver paura di manifestare la propria unicità. [Roberta]

Coraggio di lottare. Quello che ti chiedo è solo una cosa: la capacità di continuare la lotta iniziata dalle altre donne tanti e tanti anni fa, grazie alle quali oggi godiamo di diritti che consideriamo troppo spesso erroneamente scontati. Sono grata a quelle persone e vorrei continuare ad avere l’energia per contribuire, nel mio piccolo, a porre altre basi per una società più equa da lasciare in eredità alle generazioni che verranno dopo di me. [Alessia]

Ascolto. Vorrei che queste festività segnassero un nuovo punto di partenza, con l’impegno ad ascoltare di più l’altro. Vorrei la fine di tanti stigmi: da quelli sulla sessualità e sul genere d’appartenenza a quelli sulle malattie mentali, di cui si ha ancora tanta paura di parlare. [Fabiana]

Autodeterminazione. Vorrei che mia nipote Beatrice di 7 anni possa continuare a sentirsi libera di giocare con i Lego, con le bambole, con il piccolo chimico, travestita da principessa o da spider man. Vorrei che possa continuare a saltare e ballare senza freni, a sostenere le proprie idee, a essere chiassosa, curiosa, determinata e sicura. Libera e di proprietà di nessuno. Basta violenza contro le donne. Basta imporci come comportarci, quando parlare e come parlare, come vestirci e come svestirci, basta pretendere di decidere cosa noi possiamo fare con il nostro corpo. Vogliamo esprimerci, amare, scegliere senza essere ingabbiate in rigidi ruoli di genere. [Simona]

Buon Natale e buon anno!