Si è conclusa da pochi giorni la Asexual Awareness Week, la settimana della visibilità asessuale, e abbiamo chiesto alla nostra amica Baylee del blog La siepe di more, attivista asessuale, di raccontarci qualcosa di più sull’asessualità
Negli ultimi tempi si sente parlare più spesso di asessualità, ma in pochi sanno cosa davvero significhi e non si contano i pregiudizi su questo particolare modo di vivere la sfera sessuale. Proviamo a fare un po’ di chiarezza e a sfatare qualche mito.
Che cos’è l’asessualità?
L’asessualità è la mancanza di attrazione sessuale o di interesse per l’attività sessuale. Non posso aggiungere che si tratta di un orientamento sessuale perché nella comunità scientifica si dibatte ancora parecchio al riguardo, ma per una persona asessuale lo è.
Gli asessuali hanno relazioni con altre persone?
Se dopo aver letto la definizione di asessualità siete divisi tra un incredulo “Niente sesso?!” e un deprimente “Poverini, tutta la vita da soli“, vi sorprenderò dicendo che alcune persone asessuali fanno sesso e stabiliscono delle relazioni, anche con non-asessuali.
Essere asessuali, infatti, non vuole affatto dire essere persone fredde e distaccate!
Se adesso pensate che vi stia prendendo per i fondelli, prendetevi pure un minuto per rileggere la definizione di asessualità. Una persone asessuale manca di attrazione sessuale verso gli altri e le altre, ma in diversi casi non di libido, anche se spesso il nostro desiderio sessuale (se c’è) è molto basso.
Tanto per darvi un’idea, personalmente trovo la masturbazione piacevole, ma se nel frattempo mi arrivasse un delizioso odorino di pizza, non esiterei a lasciare la stimolazione a metà e ad andarmene a mangiare la pizza (previa pulizia delle mani, tranquilli!).
Che tipo di relazioni instaurano le persone asessuali?
Per quanto riguarda le relazioni, gli/le asessuali si dividono tra coloro che ne desiderano una romantica (romantici o romantiche) e coloro che ne vogliono una non-romantica o nessuna (aromantici o aromantiche).
Una relazione romantica (che, a seconda dell’orientamento, può essere eteroromantica, omoromantica, biromantica o panromantica) nasce da un desiderio romantico astratto, che quando si concretizza diventa attrazione romantica verso una o più persone.
Per attrazione romantica si intende più o meno tutto ciò che non è attrazione sessuale: simpatia, bell’aspetto, e via dicendo.
Le persone aromantiche, invece, non provano attrazione romantica verso nessuno.
All’interno della comunità asessuale si dibatte in lungo e in largo su cosa definisca esattamente una relazione romantica e capita che si accusino le persone aromantiche di essere anaffettive o incapaci di avere relazioni profonde come quelle d’amore.
Tuttavia, il punto è proprio che chi si definisce una persona aromantica stabilisce relazioni profonde su criteri diversi da quelli romantici ed è ingiusto misurare il loro affetto senza prima aver capito le loro specificità.
Ma esistono anche molte altre sfumature, che cito qua brevemente e approfondirò in seguito in nuovi articoli: ci sono posizioni intermedie tra persone aromatiche e romantiche (le greyromantiche e demiromantiche, che provano attrazione romantica solo dopo aver stabilito una connessione emotiva), così come tra quelle asessuali e non-asessuali (persone gray, che occasionalmente sperimentano l’attrazione sessuale, e quelle demisessuali, che provano attrazione sessuale solo verso coloro con cui hanno formato un legame più forte, spesso romantico).
Siete non-asessuali e vi sentite confusi da questi termini e questi concetti? Pensate un po’ a come possa sentirsi una persona asessuale circondata da persone che invece danno per scontato il provare attrazione e desiderio sessuale…
L’assessualità equivale all’astinenza sessuale?
Vivendo in un mondo dove il sesso ricopre un ruolo preminente e dove il non essere interessati alla sfera sessuale pare una colpa, a una persone asessuale può capitare di avere a che fare con persone poco di supporto o decisamente ostili.
Per esempio, quelle che prendono l’asessualità per il celibato o l’astinenza. Peccato che l’asessualità non sia una scelta!
E non parliamo poi di coloro che magari praticano celibato o astinenza per le loro personali convinzioni e ci accusano di voler accampare una qualche superiorità morale nei loro confronti. Ma anche no.
L’asessualità non è un capriccio o “una fase”
Peggio ancora sono quelli che prendono l’asessualità come una “sfida” e provano a farti “cambiare idea”. Nella migliore delle ipotesi, si limitano a scaricarti addosso affermazioni discriminatorie, nella peggiore, si arriva alle molestie, alle violenze e allo stupro correttivo.
Abbiamo anche il sempreverde: “Ma dai, è solo una fase!“. La mia – per esempio – è una fase che dura da tutta la vita (un po’ lunghetta come fase, no?).
E comunque, cosa dovrei fare, chiudermi nella torre più alta della stanza più remota ad aspettare sospirosa il magnifico Principe Azzurro che risveglierà la mia attrazione sessuale? No, grazie, sono troppo impegnata a vivere la mia vita così com’è: non posso perdere tempo con chi presume di avere la verità e neanche sta a sentire quanto ho da dire.
Le persone asessuali non sono infelici
Poi ci sono i buoni samaritani, cioè coloro che provano a “salvarti” da un oscuro destino di infelicità.
Con le loro buone intenzioni spaziano da critiche di pregiudizio (“Come fai a saperlo se non hai mai provato?“. Semplice: so che non mi interessa come tu, invece, sai che ti interessa) a quelle di eccessiva pudicizia (“Buttati!“. Ché è morbido? O “Nessun* vorrà stare con te!“. Speravo di essere più di un corpo pronto all’uso per un potenziale partner…).
Dalle insinuazioni di cattive esperienze (“Oh, poverin*, sei stat* violentat*?“. Davvero vorreste uscirvene così? Sono in profondo imbarazzo per chiunque dimostri così poco tatto…) al terrore per l’idea di non desiderare matrimonio e riproduzione (“Ma-ma-ma non ti sposerai!“. Se lo volessimo, non credo avremmo meno possibilità di chiunque altro, leggi permettendo. “Ma-ma-ma non avrai figl*!”. Idem come sopra).
Che cosa fare se incontrate una persona asessuale?
Se amici, amiche o partner vi confidano di essere asessuali, prendeteli sul serio e ringraziateli per la fiducia che hanno riposto in voi!
Poi parlate e ascoltate: come ogni rapporto, quello tra una persona non-asessuale e una persona asessuale ha bisogno di rispetto reciproco e dialogo e finirà per assestarsi su un equilibrio soddisfacente per entrambi. Come si dice, volere è potere!
Per iniziare a orientarvi nella selva oscura dell’asessualità e se volete approfondire, vi consiglio di farvi un giretto su AVEN Italia.