Come ormai ogni 8 marzo, anche venerdì prossimo la rete Non Una di Meno organizza in Italia lo sciopero globale transfemminista, indetto in molti paesi in tutto il mondo.
Sono tre anni che si tiene lo sciopero, ma ancora quando ne parlo trovo tante persone che non sappiano cosa sia, raccolgo molte perplessità e obiezioni. Ho pensato allora che possa essere utile una guida che faccia da spunto per diffondere lo sciopero.
1 – Perché proprio uno sciopero?
Lo sciopero è uno strumento di lotta storico e solido: attraverso l’assenza dal posto di lavoro si crea un disagio e quando lo sciopero è di massa ha un impatto immediatamente visibile. Inoltre ricorda l’origine storica dell’8 marzo, che nasce proprio come giorno di lotta.
Con lo sciopero delle donne e di tutte le persone che si oppongono a una società misogina, sessista ed eteronormativa vogliamo mostrare che si possono creare disagi al paese o addirittura bloccarne interi settori.
Scioperiamo perché vogliamo renderci visibili.
2 – Perché lo sciopero è internazionale?
Perché la mobilitazione, lanciata dalle compagne argentine per prime, si svolge in decine di paesi nello stesso giorno.
Crediamo che in un mondo globalizzato ancora di più l’unione faccia la forza e alla globalizzazione dello sfruttamento opponiamo la globalizzazione dei dirittti.
3 – Perché lo sciopero è transfemminista?
Perché crediamo che le discriminazioni e l’oppressione subita dalle persone transgender e non binarie abbiano la stessa radice di quella subita dalle donne e, in generale, da tutte le persone che non si piegano agli stereotipi eteronormativi della nostra società.
4 – Qual è lo scopo dello sciopero?
Lo scopo dello sciopero non è solo quello di renderci visibili. Lottiamo contro la violenza di genere e la cultura dello stupro, contro ogni tentativo di minare l’autodeterminazione e l’indipendenza delle donne (come il DDL Pillon o l’assalto continuo alla 194), per il pieno riconoscimento di tutte le famiglie, per la fine della discriminazione salariale di genere…
Puoi trovare tutte le nostre rivendicazioni e le nostre proposte nel Piano nazionale femminista contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere.
5 – Come posso scioperare?
Per tutte le persone che lavorano, la copertura sindacale per lo sciopero è garantita dalle sigle sindacali (alcuni sindacati di base) che hanno indetto lo sciopero. Anche se il tuo sindacato non ha indetto lo sciopero oppure non sei iscritt*, puoi comunque scioperare.
Lo sciopero internazionale transfemminista è uno sciopero inclusivo, perciò non si limita alla sola astensione dal lavoro. Ci sono dunque tantissime altre modalità per partecipare allo sciopero, per esempio partecipando ai cortei che Non Una di Meno ha organizzato in moltissime città italiane. Per sapere i dettagli puoi controllare la pagina Facebook del collettivo più vicino a te.
Se non puoi partecipare al corteo, puoi comunque scioperare, astenendoti per esempio dai lavori di genere (come i lavoro di cura e accudimento), praticando lo sciopero dei consumi per la giornata dell’8 marzo, divulgando informazioni sul tema attraverso i tuoi profili social e informando le persone intorno a te. Usa la tua creatività!
Infine ricordati che i colori dello sciopero sono il nero e il fucsia: indossa qualcosa di quel colore per rendere evidente la tua adesione.