Quest’anno in occasione della Giornata internazionale della Donna abbiamo deciso di celebrare le donne che ci hanno ispirato con la loro forza e il loro pensiero. Donne che ogni giorno ci motivano a diventare persone migliori.
Ognuna di noi ne ha scelto una. Sono tutte diverse: c’è chi ha scelto donne di spettacolo, chi artiste, chi intellettuali, chi attiviste. Il filo rosso che le unisce è il coraggio di essere se stesse, non fermarsi agli stereotipi e vedere oltre.
Su Facebook abbiamo aperto l’iniziativa anche alle nostre lettrici e i nostri lettori: ne è nata una bellissima galleria di donne straordinarie e delle loro citazioni più motivanti, scoprila qui.
Fabiana ha scelto Amanda Palmer, musicista.
“E’ la donna che mi ha letteralmente rivoluzionato la vita. E’ un’artista femminista indipendente americana, che dopo essere diventata famosa con il duo punk cabaret The Dresden Dolls ha intrapreso la carriera solista e pubblicato un album finanziato interamente col crowdfunding. L’orgoglio e la schiettezza che guidano le sue scelte, il racconto senza giustificazioni del suo aborto e della sua sessualità mi hanno sbloccato energie che non credevo d’avere, è stato come ricevere il segnale di partenza in una gara. A lei devo molto, conoscerla mi ha fatto trovare l’equilibrio fra quelle che comunemente sono considerate fragilità ma sono parti di me, e la testardaggine che spinge a cercare di cambiare le cose, ad alzare la voce”.
Diletta ha scelto Gertrude Stein, intellettuale e scrittrice.
“La scelgo perché rappresenta per me l’intellettuale per definizione. Prolifica scrittrice, è stata una donna in grado di mettersi in dialogo con le tendenze artistiche, moderniste e cubiste, che rivoluzionarono l’intera espressione intellettuale del momento. Ha stretto amicizie profonde e legami di fiducia con il mondo dell’arte a lei contemporaneo, ponendosi al centro di un discorso più ampio sull’evoluzione della letteratura, del pensiero e di tutta la cultura da lì ai giorni nostri. La sua stessa produzione è incredibilmente varia e sperimentale. Apertamente omosessuale ha scavalcato ogni barriera di tipo sociale unicamente grazie a talento, sensibilità e grande capacità intellettuale. Non posso non pensare: vorrei essere come lei”.
Beatrice ha scelto Angela Davis, attivista femminista.
“Ho scelto Angela Davis perché è una guerriera e un’intellettuale. Comunista, attivista per i diritti civili delle persone di colore e delle donne, è una delle maggiori teoriche del femminismo intersezionale. Per me sono fonte di ispirazione il suo coraggio sia fisico (fu imprigionata ingiustamente all’inizio degli anni Settanta) che intellettuale. La profondità del suo pensiero (è una delle prime filosofe a mostrare come sesso, etnia e differenza di classe si intreccino in una fitta rete di oppressione) è uno dei punti di riferimento per il mio attivismo”.
Elli ha scelto Tamara de Lempicka, pittrice.
“Per l’8 marzo, scelgo di dichiarare pubblicamente la mia sfrenata passione per la pittrice Tamara de Lempicka. Non si tratta di un’eroina che ha lottato per i diritti delle donne, e ha una biografia così lontana dai miei miti del femminismo: ma il mio cuore oggi è per lei, per le emozioni donate negli anni dal celeberrimo autoritratto che la rappresenta alla guida di una Bugatti verde. Tamara non ne ha mai posseduto una (ha avuto, invece, una Renault gialla!), ma la fierezza dello sguardo e l’atteggiamento sicuro mentre guida l’autovettura sportiva mi hanno sempre ammaliato. Negli anni Trenta, ha scelto di dipingersi in modo così sfacciatamente autonomo e orgoglioso! La sua vita è stata un turbine di inquietudini e trasgressioni: questo non fa di lei un modello o un esempio, eppure ogni volta che stringo un volante o un manubrio tra le mani, penso al contributo di quel dipinto per l’emancipazione delle donne, in quanto la pittrice, tra i vari scandali che ha provocato, ha dimostrato che le auto sportive non sono destinate soltanto agli uomini”.
Sara ha scelto Laura Seghettini, partigiana.
“Una delle donne che mi è di grande ispirazione è Laura Seghettini, partigiana della Resistenza italiana e vicecommissario della 12esima Brigata Garibaldi ‘Fermo Ognibene’. Laura era una maestra che ha scelto di non vivere la guerra passivamente, ma di prenderne parte in prima persona rischiando il tutto e per tutto. È una donna che ha coperto un ruolo solitamente riconosciuto solo ai maschi e che è riuscita a farsi valere per coraggio e determinazione. Oltre a queste caratteristiche, quello che più mi piace di lei è la passione con cui racconta le sue avventure riuscendo a soffermarsi sui dettagli più positivi degli avvenimenti, anche nelle situazioni più tragiche. È una figura che mi spinge ad andare avanti e a cercare di fare sempre del mio meglio, imparando a ricordare gli insegnamenti e i lati positivi di ogni esperienza”.
Chiara ha scelto Raffaella Carrà, show girl e cantante.
“Raffaella mi ha sempre ispirato per il suo carattere forte e fiero e per la sua poliedricità nel mondo dello spettacolo, che l’ha resa un’icona dagli anni ’70 fino ad oggi, non solo in Italia. Raffaella ha sempre sfatato il mito della donna bella ma senza altre qualità, e la sua personalità l’ha sempre accompagnata nelle sue scelte: da mostrare l’ombelico scandalizzando l’opinione pubblica alla sua posizione recente sulle unioni civili. Le sue canzoni oggi sono considerate come tormentoni ma Raffaella ha sempre cantato, pur parlando d’amore, canzoni che invitano all’indipendenza e all’emancipazione sessuale femminile in tempi in cui non era certo prassi, da Tanti auguri al Tuca tuca, fino alla mia intramontabile canzone preferita: A far l’amore comincia tu”.
Benedetta ha scelto Simone de Beauvoir, filosofa e scrittrice.
“E’ stato molto difficile per me scegliere una sola donna tra le tante che mi ispirano nella mia vita quotidiana e nell’attivismo. Alla fine ho seguito il cuore, ricordando una delle prime autrici che mi ha fatto rendere conto di quanto il femminismo per me non fosse solo importante, ma necessario: Simone de Beauvoir. Il motivo principale per cui ho un debole per lei, però, è il suo aspetto più umano, le sue fragilità. Quando ho letto la sua biografia e da poco mi è ricapitato tra le mani Memorie d’una ragazza perbene, sono rimasta folgorata da quanto di me ritrovavo in lei: la sua fierezza come arma contro le paure e la solitudine, le sue relazioni totalizzanti, la sua fame di conoscenza, il suo bisogno di comunicare. La donna Simone rimarrà sempre per me un faro nella notte”.
Phi ha scelto Gala Darling, blogger e scrittrice.
“Gala Darling è una delle mie donne ispiratrici in questo periodo: il suo approccio si basa sull’idea del radical self-love (amore radicale per se stess*), che è anche il titolo del suo libro. Gala è dichiaratamente femminista e nel suo blog tratta spesso tematiche riguardanti il femminismo intersezionale, oltre a sostenere che si può essere femministe anche se ci si trucca o si indossano gonne e tacchi: si occupa anche di moda e stile, ma lo fa incoraggiando le donne ad esprimere la propria personalità e amare il proprio corpo invece che seguendo regole standard su ciò che si dovrebbe indossare per camuffare i propri ‘difetti’. Adoro la sua positività e i suoi consigli pratici e dritti al punto. Questo tipo di supporto per le donne e per la loro creatività crea un ambiente di crescita e sorellanza che trovo molto ispirante”.
Laura ha scelto Adrienne Rich, poetessa e saggista.
“Prima di cominciare il mio master in gender studies ne conoscevo solo alcuni scritti poetici che mi hanno insegnato come ogni aspetto della propria vita non possa essere separato dalla politica. Come ogni azione o fatto personale siano influenzati dalla lotta per i diritti civili. Come la lotta non sia facile ma necessaria. Poi a lezione ho scoperto la sua saggistica. Adrienne ha risposto ad alcune domande che premevano da anni nella mia testa. Mi ha detto che il mio sentirmi sbagliata e diversa era un sentimento scaturito dal sistema nel quale ero nata. Che la società ci impone l’eterosessualità come la sessualità normale, e che anche io avevo il diritto di impormi a questa sovrastruttura imposta nella mia vita. Leggendola ho trovato ispirazione per la mia lotta politica, ho capito ed imparato ad usare le ‘parole’ come armi”.
Giulia ha scelto Patti Smith, musicista.
“Figura atipica e rivoluzionaria nel rock degli anni Settanta, è stata tra le grandi protagoniste del proto-punk e della new wave. Il grande carisma interpretativo e la suggestiva potenza delle parole delle sue canzoni le hanno fatto guadagnare il soprannome di ‘sacerdotessa del rock’. Mi ispira perché rappresenta l’essenza della donna nella musica. Se ne è sempre fregata dei giudizi proseguendo il suo cammino nell’arte a 360°, dimostrando determinazione e devozione a differenza di tanti altri colleghi uomini che si sono persi nei meandri del rock ‘n’roll”.
Roberta ha scelto Frida Kahlo, pittrice.
“Scegliere solo una donna come fonte d’ispirazione è stato particolarmente difficile. Ma lei, nonostante amori più giovani, è riuscita lo stesso ad emergere: sto parlando di Frida Kahlo, una delle mie indomite certezze! La amo per il suo essere orgogliosamente differente, caparbiamente in direzione ostinata e contraria, follemente autentica nella sua arte, nella sua vita e nei suoi amori. L’essere così vera fa di lei una delle mie maggiori fonti d’ispirazione, nella mia personale ricerca di una felicità senza nessun compromesso”.